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Paul Bocuse

Paul Bocuse a febbraio avrebbe compiuto  92 anni, da tempo malato di Parkinson, ci ha lasciato in questi giorni.

 

Classe 1926, originario di Collonges-au-Mont d’Or, non lontano da Lione , considerato il Papa della cucina mondiale.

Era figlio d’arte e sin da giovane a bottega da grandi maestri della ristorazione francese, nel 1946 a La Mere Brazier con Eugene Brazier.

Era lo chef che per 50 anni consecutivi ha detenuto la Tre Stelle Michelin (dal 1965 in avanti) era celebrato come un’istituzione.

Nel 1970 porterà alla formulazione del manifesto della Nouvelle Cuisine; fu firmatario e convinto sostenitore, promotore della cucina di mercato , stagionale, semplificata e alleggerita, seppur fondata sulla perfetta padronanza della tecnica classica.

Da lui passeranno in tanti  prima di diventare a loro volta maestri e ambasciatori della cucina francese nel mondo: Alain Ducasse, Joel Roubuchon, Guy Savoy.

Nel 1987 inventa il Bocuse d’Or, ancora oggi il più prestigioso concorso di cucina internazionale.

Per non dimenticare che nel 1998 sarà la volta de l’Institut Paul Bocuse, la scuola di formazione per professionisti della ristorazione e dell’hotellerie di Ecully, nel castello di Vivier.

Una curiosità: in fase d’ideazione del film Ratatouille, la Pixar lo prenderà come modello per la creazione della guida del topolino Remy, il cuoco fantasma Auguste Gusteau.

Anche il Museo delle cere di Parigi gli ha dedicato una statua. In passato ha ideato pure un profumo, una linea di abbigliamento e un proprio marchio di vodka, la Pure Wonderbocuse.

Nel 2015 i suoi piatti celebri sono stati raccolti in un libro «Best of Paul Bocuse» (Giunti Editore), una raccolta delle migliori ricette che hanno segnato la storia della cucina, fotografate da Valéry Guedes.

 

 

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