piano ad induzione
Casa

Piano cottura ad induzione

Piano cottura ad induzione, conosciamolo insieme!

Innanzitutto: come funziona l’induzione? Perché è innovativa?

Il piano sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica a bassa frequenza per trasmettere il calore alle pentole che si trovano in contatto con la piastra.
È innovativo perché i piani elettrici esistenti in precedenza (alogeni e radianti) disperdono gran parte del calore che producono, risultando inefficienti sia da un punto di vista energetico, sia da un punto di vista della produzione del calore e delle tempistiche di cottura. Con l’induzione questo non succede.

Ora parliamo dei pro e contro dell’induzione…a cui aggiungerò alcuni falsi miti che lo coinvolgono!

piano ad induzione
Esempio di piano ad induzione bianco

I contro:

  • Impianto elettrico vecchio? Allora il primo passo è parlare con il proprio elettricista di fiducia prima di abbandonare il classico piano a gas. Se stai ristrutturando o rifacendo gli impianti, informa l’elettricista del tuo desiderio di mettere un piano cottura ad induzione prima che lui inizi il lavoro. Basta essere chiari con l’elettricista fin da subito. Se invece hai un impianto vecchio, prima di acquistare il nuovo piano ad induzione parla con il tuo elettricista, che ti indicherà se e quali modifiche applicare al tuo impianto elettrico.
  • Vivi in una zona in cui, per un motivo o per l’altro, la corrente viene staccata spesso? In alcuni paesi, più che altri, succede che la corrente manchi, per malfunzionamenti o per frequenti lavori di manutenzione. In questo caso, il consiglio è di attendere ad abbandonare il gas, perché con l’induzione senza corrente non si cucina…
  • Hai già acquistato una costosissima batteria di pentole, con grandi sacrifici? Allora ti consiglio di prendere una calamita e provare ad appoggiarla sul fondo delle tue pentole. La calamita attacca? Allora c’è magnetismo e le tue pentole sono adatte all’induzione. Non si attacca? Allora mi dispiace darti una brutta notizia, i casi sono due: o vendi le tue pentole e ne compri di nuove, oppure ti tieni le pentole e rimani al gas. C’è una terza via, che però è una soluzione intermedia non ottimale: acquistare dei dischi adattatori, da interporre tra la pentola e il piano; tuttavia questi adattatori possono risultare scomodi e allungano i tempi di cottura. Valutane l’acquisto solo se proprio hai una pentola non adatta all’induzione alla quale non sai proprio rinunciare. Per un’intera batteria di pentole, invece: sconsigliatissimi. In generale, comunque, pentole in rame, alluminio e terracotta non funzionano sull’induzione, a meno che non abbiano il fondo in materiale ferroso e quindi magnetico.
    Se invece devi ancora acquistare le pentole, prima di farlo cerca il simbolo dell’induzione che assomiglia a 3 L corsive:

piano ad induzione

  • Cucina dallo stile classico o shabby chic? Allora forse l’estetica minimal che offre l’induzione non fa per la tua cucina, in cui sono più adatti fuochi e pomellini color bronzo. Anche qui comunque c’è la scappatoia: alcune marche famose con un’estetica più retrò hanno creato dei piani ad induzione con i pomelli invece dei tipici comandi touch.
  • Costo di acquisto. Per lo stesso numero di “fuochi” o “zone cottura” che dir si voglia, il prezzo si avvicina al doppio.
  • Possibile fragilità del vetro. Questo è uno svantaggio che lo accomuna ai piani a gas in vetroceramica. Il vetro, soprattutto ai bordi, potrebbe scheggiarsi se ci fai cadere sopra qualcosa di molto pesante. Personalmente, sul mio piano ad induzione è caduto di tutto, compresi pentoloni pesantissimi ed elettrodomestici interi, e non ha uno striscio, perciò ritengo che la fragilità dipenda molto dalla qualità del piano…e di conseguenza dal costo. Del resto la qualità si paga…ma sul lungo termine ripaga!

Ora passiamo ai falsi miti che ruotano intorno al piano ad induzione:

  • FALSO MITO 1:per mettere l’induzione bisogna aumentare la potenza (kW) del contatore”.
    L’aumento non dipende dall’induzione, ma dipende dal complesso degli elettrodomestici che hai in casa. Un contratto standard da 3 kW può essere sufficiente anche utilizzando il piano ad induzione, se tutto l’impianto è pensato in maniera ecologica: lampadine e faretti a led, elettrodomestici in classe A+++ (ogni + indica che l’elettrodomestico consuma la metà di quello con un + in meno).
    Chiaro è che usare contemporaneamente induzione e lavatrice vecchia di 20 anni può portare a problemi di sovraccarico. Ma la colpa sarà della vecchia lavatrice e non dell’induzione.
  • FALSO MITO 2: con una premessa: questo è il falso mito più subdolo che abbia mai sentito, perché insinua nelle persone terrori infondati, tramite bufale che hanno sapore “scientifico”. “L’induzione fa venire il cancro a causa dei campi magnetici che crea”.
    Per sfatare i tuoi dubbi sulle sostanze cancerogene basta consultare l’autorevole sito dell’AIRC che ha trattato esaustivamente i rischi dei campi elettromagnetici.
    Riassumendo: il piano ad induzione fa parte di quegli apparecchi presenti nelle nostre case (come microonde, cellulare, ecc.) che sfruttano campi a frequenza estremamente bassa (fino a 300 hertz). Questi livelli a cui siamo normalmente esposti sono talmente bassi da non destare preoccupazioni per la nostra salute.
    E i portatori di pacemaker? Certo, ci vuole qualche precauzione. I portatori di pacemaker non dovrebbero toccare a lungo le pentole poste sul piano ad induzione acceso, dovrebbero utilizzare  mestoli in materiale non metallico (legno e silicone, ad esempio, vanno benissimo), e non dovrebbero toccare direttamente la piastra accesa. Con queste 3 accortezze, si annulla così il rischio di interferenze. Del resto, sono precauzioni sensate anche per i non portatori di pacemaker: ad esempio, per non scottarsi con mestoli di metallo che si surriscaldano.
  • FALSO MITO 3:cucinare con l’induzione è diverso/è più difficile”. A dire la verità, non c’è una grande diversità nel metodo di cucina, l’unica vera differenza è che con il gas si alza e si abbassa una fiamma, per aumentare il calore, con l’induzione si alza e si abbassa la potenza, sempre per velocizzare la cottura. Esistono addirittura dei piani ad induzione con dei led che imitano la fiamma, per ingannare la percezione di una reale differenza in chi cucina.

Arriviamo infine ai pro, che ci faranno adorare l’induzione:

  • La semplicità di pulizia: basta una spruzzatina di sgrassatore sulle macchie e una passata con un panno in microfibra ed in pochi secondi il piano è perfettamente pulito. Inoltre, le incrostazioni verranno a crearsi con più difficoltà, perché intorno alla piastra accesa il piano in vetroceramica resta freddo, perciò le gocce che schizzano dalla pentola non si seccano se non lasciate lì per un’intera serata.
  • Sempre per quest’ultima particolarità appena menzionata, non rischierai più di scottarti toccando inavvertitamente il piano vicino ad una pentola accesa. Ottimo anche per bambini con manine curiose.
  • Il piano ad induzione è più efficiente da un punto di vista energetico dei piani a gas: 90% dell’induzione contro il 40% del gas: al contrario di ciò che si crede, questo comporta un notevole risparmio sulle bollette.
  • Ancora più efficiente se hai intenzione di installare un impianto fotovoltaico: dato che l’induzione funziona ad elettricità, con i pannelli fotovoltaici è possibile utilizzare l’energia autoprodotta e perciò cucinare a costo ed impatto zero;
  • I tempi di cottura sono più brevi: basti pensare che l’acqua di una pentola di medie dimensioni generalmente ci mette 4 minuti a bollire, contro i circa 10 del piano a gas.
  • Non vi sono fiamme libere, né possibili perdite di gas, e quindi si eliminano i rischi connessi alla salute e addirittura alla vita. Ciò è particolarmente importante per chi, ad esempio, vive in monolocali o appartamenti molto piccoli e poco areati.

In conclusione, il piano di cottura ad induzione rappresenta il futuro, ma anche il presente, e per questo vi consiglio caldamente di prenderlo in considerazione se state progettando la vostra nuova cucina.

Anna

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