Storie che non fanno la Storia
Storie che non fanno la Storia di Carlo Greppi: come le storie di molti hanno fatto la Storia di tutti
In storie che non fanno la Storia Carlo Greppi ci svela l’altra faccia del metodo dello storico, quella che studia le vicende dell’uomo per via orizzontale.
Carlo Greppi è uno storico che ha dedicato i suoi studi essenzialmente al Novecento. Ha raccontato il secolo scorso non solo attraverso i momenti salienti che tutti conosciamo, ma anche tramite le “storie di gente comune“.
Tra i banchi di scuola abbiamo assorbito date, nomi, luoghi e vicende che fanno la Storia -con la S maiuscola. Noi la percepiamo come una realtà che va colta nella sua unità e nella sua articolazione universale. È una ricerca che si percorre sulla linea verticale dei fatti significativi che fanno la “grande Storia”. Attorno a questa, però, si muovono le storie dei singoli, racconti che spesso si fermano al ricordo dei propri cari: rimangono ingabbiati nella tradizione delle memorie familiari. Indagare sulle vicende di queste “vite minute, straordinariamente ordinarie” può portarci a verità che non emergono nella Storia ufficiale.
Queste due prospettive di indagine non dovrebbero però escludersi a vicenda, anzi: la Storia dell’Uomo inevitabilmente si nutre delle piccole storie di chi vive dietro le quinte, delle persone comuni.
“La ricerca storica ha una cronica dipendenza dalle sue fonti“.
Le fonti vanno scovate, lette e interpretate. Arrivato a questo punto, lo storico deve decidere come imbastire la narrazione.
Ed è una narrazione ricca, quella che compare tra le pagine di questo saggio. Carlo Greppi racconta diverse storie di persone che “non fanno la storia” e tutto ciò ci fa molto riflettere. Storie di donne e storie di uomini.Una fra tutte è quella di di Lorenzo Perrone, detto “il Tacca”.
Egli fu l’operaio che, ad Auschwitz, salvò Primo Levi dalla morte per fame: gli portava quotidianamente gli avanzi dei suoi pasti. Al Tacca, Greppi ha dedicato Un Uomo di Poche Parole, Storia di Lorenzo che salvò Primo (Laterza, 2023) prendendo a prestito la definizione che lo stesso Levi aveva usato parlando di Perrone.
Nel saggio, quindi, si seguono passo passo le tappe del metodo dello storico; al contempo, si è detto, trovano spazio alcune storie minori che non fanno la Storia. Senza queste, però, la stessa grande Storia avrebbe assunto una direzione diversa e gli storici scriverebbero di altro.
Mostrandoci contemporaneamente le due facce di questa medaglia, Carlo Greppi ci dimostra come sia possibile rendere orizzontale la storia e umanizzarla.
Caterina Pascale Guidotti Magnani