Arriva per tutti noi genitori il momento di iscrivere i nostri figli alla scuola primaria e nello stesso momento inizia anche un percorso chiamato “i compiti a casa”.

In alcuni casi (come nel mio) il percorso si presenta piuttosto tortuoso perché avendo orari lavorativi che lo consentono, i bimbi vengono iscritti con orario ridotto, il cosiddetto “modulo” quindi, oltre ai compiti del fine settimana, esistono anche altri tre pomeriggi di compitini. Eh si, li chiamo compitini perchè di compitini si tratta, ma che i figli trasformano in trattati di fisica astronomica!

Il problema numero uno è che loro non hanno (come te) nessuna voglia di fare i compiti…

Il secondo problema e’ che non hanno nessuna fiducia nei tuoi consigli e se ne escono con frasi del tipo “tu non lo sai” oppure “la maestra non vuole” e mentre impiegano 3 ore e un quarto a compilare due pagine del libro di grammatica, nelle posizioni yoga più strane ed inimmaginabili, tu piuttosto vorresti pulire i vetri di tutte le finestre di casa, spolverare, lavare e stirare i calzini anche rovesci piuttosto che aiutarli in quell’impresa che sembra quasi “titanica”!

Ad ogni frase che completano contano quante ne sono rimaste da fare, per una lettera sbagliata cancellano la frase intera e le frasi ricorrenti sono:

• “Non so come fare questo”
• “ Mi aiutiiii ?”
• “Non ho capito”  (peraltro senza aver letto ancora nulla)

Comunque se tutto fila liscio nel giro di un’ora il lavoro dovrebbe essere concluso positivamente e poi si va; via a preparare la merenda per loro e un bel caffè formato famiglia per noi, così da poter rientrare nelle nostre facoltà mentali!

E mentre tu riprendi le forze, loro rimettono a posto libri, quaderni, diari, portapenne a 44 scomparti dove manca soltanto il girarrosto per il pollo al forno!

Ma quando ti vengono vicino, ti abbracciano e ti dicono che ti vogliono bene, tu ti sciogli come neve al sole. Dimentichi tutto come per magia e pensi, proprio in quel preciso istante, che il momento dei compiti, non è così male infondo…

Queste sono le follie di noi MAMME!

Graziella M.