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Spare, la provocatoria autobiografia del Principe Harry

L’attesa è finita: è arrivato “Spare”, la provocatoria autobiografia del Principe Harry

Spare ha già venduto oltre 400 mila copie in Gran Bretagna, solo nelle prime 24 ore dalla sua uscita. Unico record mondiale, eguagliato solo dai libri che hanno per protagonista un altro Harry: Potter!

Questa autobiografia nasce dall’esigenza del secondogenito di Re Carlo III del Regno Unito e della ex moglie Diana Spencer, di dar voce alle proprie emozioni represse per troppi anni, in seguito alla tragica ed improvvisa scomparsa della madre. Da membro allegro e spensierato della famiglia reale (contrapposto al più serio e posato fratello maggiore William), Harry si è ritrovato ad affrontare problemi scolastici e a combattere contro nemici come rabbia, per ciò che era ingiustamente accaduto, e solitudine, per non aver trovato nessuno realmente capace di capire il conflitto interiore che era scoppiato in lui.

E’ il libro di cui tutti parlano e che tutti hanno atteso da tempo. Già il titolo cattura interesse e vuole essere provocatorio. Nella traduzione italiana, Spare viene tradotto con “Il minore”. Questo termine deriva dal modo di dire “A heir and a spare”, che era il criterio seguito dalle famiglie nobili per perpetrare la casata: ci voleva un erede (un “heir”), il primogenito, e un secondogenito di riserva (uno “spare”), nel caso fosse successo qualcosa all’erede. E questo è ciò che ha eseguito alla lettera Carlo, adempiendo al suo dovere di garantire un erede ed una riserva alla stirpe dei Windsor. Ma, in realtà, si vocifera che il vero significato del titolo sia “Quello in più” e in tal senso viene considerato provocatorio!

spare

Quel che è certo, è che leggendo le pagine di questo libro, già considerato un saggio di portata epocale, viene percepita umanità ed introspezione vera.

Colpì tutti quando nel 1997, l’allora dodicenne Harry, seguiva il feretro della madre senza avere neanche la possibilità di piangere in pubblico. Egli non si risparmia affatto in questo suo racconto personale, mostrandosi molto critico verso se stesso, anche quando confessa il proprio rapporto con le droghe.

Molto critico anche verso la stampa, accusata di essere l’artefice della morte della madre, motivo per il quale non è mai riuscito ad accettare la vita sotto i riflettori.

Grazie agli anni vissuti al servizio dell’esercito, è riuscito a trovare un po’ di disciplina e di stabilità. Ma ben presto, Harry si è ritrovato smarrito più che mai, affetto da un disturbo da stress post-traumatico, anche se erano trascorsi molti anni dalla tragedia che lo segnò per sempre.

Quando incontrò Meghan Markle, ebbe la sensazione di ricominciare a vivere e di poter tornare a sorridere. Ma il clamore mediatico suscitato dalla loro storia d’amore, lo fece ripiombare in quelle paure che faticosamente stava cercando di reprimere. Vedendo la moglie soffrire per questo accanimento mediatico nei suoi confronti e temendo di rivivere la storia tragicamente vissuta anni prima dalla madre, Harry decide di lasciare il suo Paese e abbandonare la famiglia reale.

L’ultima a farlo fu proprio Diana.

Tutto questo vissuto è narrato con implacabile onestà e accompagnato da rivelazioni e riflessioni personali, dense di particolari, talvolta anche troppo intimi.

Ma ovviamente le impressioni su questa autobiografia-scandalo non sono tutte positive! In molti accusano il Principe Harry di aver gettato fango su tutti, compresa sua madre Diana.

Inoltre, il libro sembra evidenziare gli attriti ormai accertati tra lui e Meghan, i quali si contraddicono ripetutamente nelle loro dichiarazioni pubbliche riguardanti il rispettivo coniuge. Oltre a far trapelare dettagli sul loro rapporto, tuttavia, il Principe mostra anche degli elogi nei confronti della moglie, con la quale ha condiviso i maltrattamenti del Palazzo e la scelta di separarsi dalla monarchia inglese.

In molti si chiedono se fosse davvero il caso di lavare i panni sporchi di coloro che in fondo sono da sempre stati parte integrante della propria famiglia, così pubblicamente e così miseramente, solo per accaparrarsi “qualche spicciolo”. Si parla di 40 milioni di sterline di introiti, circa 45 milioni di euro, che la casa editrice Penguin Random House deve ad Harry per questo ed altri tre libri concordati, sempre sulla vita del Principe.

Un’altra accusa è che Spare sarebbe pieno di errori fattuali, secondo quanto ammesso anche dal ghostwriter del Principe, JR Moehringer. Quest’ultimo, tuttavia, cerca di difenderlo affermando che il confine tra memoria e fatto in sé è alquanto sfocato.

Così, il libro non ha potuto che suscitare dubbi, dividendo ampiamente la schiera dei lettori tra coloro che lo amano infinitamente per il suo coraggio e coloro che, invece, lo hanno criticato, definendo addirittura il suo saggio come “lo scherzo della settimana”.

A conti fatti, il saggio del Principe ha sbancato. E questa per lui è già una vittoria!

Oriana Leggio

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