Adorabile pervinca
Un fitto tappeto di foglioline trapuntato di fiorellini lilla si estende in compagnia di Geranium macrorhizzum, ai piedi di una Magnolia soulangeana, una conifera nana e un Liquidambar.
Così si presenta la signorina pervinca, in un’aiuola ombreggiata, nel mio giardino, ma potete trovarla anche vestita d’azzurro o di bianco.
Si tratta di una pianta tipica del sottobosco capace di tappezzare ampie superfici. I suoi steli esili e tenaci si allungano primavera dopo primavera, resistendo al freddo invernale e al caldo estivo se collocata in posizione sufficientemente fresca.
Considerata talvolta alla stregua di una infestante, ha secondo me notevoli pregi. Uno di questi è proprio quello di ricoprire la nuda terra, che s’intravede sovente in certe bordure del giardino, ma anche in vasi e fioriere.
Quello di curare la superficie al di sotto di cespugli o alberi di piccola taglia, utilizzati in terrazzi e giardini pensili, è un aspetto spesso trascurato dal giardiniere fai-da-te e che riveste invece, una grande importanza dal punto di vista estetico.
Utilizzata in vasi, alti e capienti, produce peraltro un notevole effetto cascata, dal momento che gli steli sempreverdi o quasi (dipende dal clima più o meno freddo); allungandosi assumono un portamento ricadente.
Le più diffuse in commercio sono Vinca minor e Vinca major.
È abbastanza intuitivo comprendere come la differenza fra le due, risieda principalmente nelle maggiori dimensioni di foglie e fiori della seconda; rimanendo per il resto affini le esigenze di coltivazione.
Entrambe amano la penombra (pur tollerando qualche ora di sole) e irrigazioni regolari in vaso, ma in giardino possono essere pressoché lasciate a se stesse.
Se si vuole avere una nota di riguardo, non sarebbe male miscelare, in parti uguali, un terriccio universale con uno per acidofile per sopperire a ciò che accade in natura, laddove la pervinca, si avvantaggia del compostaggio naturale delle foglie secche degli alberi; che col tempo finiscono per rendere più acido il substrato.