Cultura

“Il giorno dell’assoluzione” di Annalisa Venditti

 

Ho in mano il libro “Il giorno dell’assoluzione”, scritto dalla giornalista, nonché scrittrice Annalisa Venditti.

Ne ho appena terminato la lettura e non faccio che pensare a quanto l’autrice sia stata geniale nel partorire la storia. Anna, come sono solita chiamarla, è una mia carissima amica.

“Il giorno dell’assoluzione” appassiona dalla prima pagina. La storia si snocciola portando a conoscenza il lettore, man mano che si prosegue con la lettura, del passato di ogni personaggio. Ognuno ha a che fare col proprio vissuto e col senso di colpa che, insieme al capitano Borgia, ne è protagonista.

Il Capitano dei Carabinieri Giovanni Borgia è un investigatore che si trova imbrigliato, suo malgrado, nello stesso caso per cui sta lavorando. Un caso intricato e gestito magistralmente dalla scrittrice Annalisa Venditti. Mi domando quanto la sua esperienza lavorativa attuale e pregressa abbia influito sullo sviluppo del suo romanzo giallo.

Annalisa, come è nato “Il giorno dell’assoluzione”? Il tuo attuale lavoro per il programma televisivo “Chi l’ha visto?” ha influito?

Nasce dalla voglia che ho sempre avuto di scrivere un giallo. Volevo mettere al mondo il mio investigatore e desideravo raccontare una storia che avesse come motore il senso di colpa delle vittime. Da anni mi occupo di cronaca nera e giudiziaria. Non ho tratto ispirazione da fatti realmente accaduti. La storia è il frutto della mia fantasia. Ovviamente l’esperienza sul campo è servita per ragionare e rappresentare certi meccanismi, per descrivere determinati dettagli o creare atmosfere.

Si vocifera di un seguito per le vicende del Capitano Giovanni Borgia, segno del successo del primo romanzo; è vero?

La seconda avventura del capitano Borgia è in fase di scrittura. Siamo agli sgoccioli. Manca poco alla consegna del manoscritto all’Editore. La prima avventura è stata gradita al pubblico. Molti lettori che hanno comprato Il giorno dell’Assoluzione mi chiedono di poter leggere altre storie. Qualcuno si lamenta perché ci sto mettendo troppo. Borgia è piaciuto. Nonostante abbia un caratteraccio… Ma, proprio perché il personaggio è impegnativo, ho bisogno di tempo… Scherzo: non do la colpa a lui. Non è semplice: una storia ti cresce tra le mani. Chiede tempi di scrittura e di pausa. La trama si intreccia e le strade diventano magari diverse da quelle che all’inizio ti eri immaginata. Un libro da scrivere è un viaggio lungo e complesso. Un binario che corre parallelo a quelli della vita di ogni giorno.

Sappiamo che hai scritto altro, oltre a questo avvincente giallo. Puoi parlarcene?

Una favola di Natale noir, L’Albero di Millì, la biografia del generale Andrea Baroni, noto metereologo televisivo, che mi ha raccontato la sua prigionia in Germania, come ufficiale, dopo l’8 settembre del 1943, oltre che la sua pionieristica carriera in tv. Sono molto legata a
questo libro, Il Cavaliere delle rose e delle nuvole (Edilazio), fonte di ispirazione anche per una canzone composta e cantata da Ludovica Valori, su un mio testo, con arrangiamenti di Paolo Camerini, che presto verrà presentata… Sono anche autrice di un testo teatrale contro la violenza sulle donne che si intitola Donne Perse(phone).

Racconta un’emergenza sociale, il femminicidio, riallacciandosi e reinterpretando l’antico mito greco di Demetra, madre a cui viene sottratta la figlia per volontà di un uomo violento, Ade, che la porta nell’oltretomba. L’opera è diventata uno spettacolo grazie alla regista Paola Sarcina che lo ha costruito con un laboratorio teatrale aperto anche a non attrici. Una fotografa, Teresa Mancini, le ha poi immortalate per un calendario. Sono immagini forti, profonde che amplificano il messaggio che volevo dare attraverso il testo, ovvero il ricordo, la testimonianza, un monito.

Annalisa Venditti

Per finire vorrei chiederti di raccontarti brevemente per le lettrici di Womoms.

Già è difficile raccontarsi… brevemente, poi, forse è pure più complesso. Ma è un bell’esercizio e ringrazio per questa domanda. In sintesi: sono una giornalista e una scrittrice. Passionale, testarda, anche permalosa, a volte malinconica. Ragiono molto, su tutto. Mi piace scavare, approfondire, capire, imparare. Credo nell’amicizia, amo gli animali e la natura. Salvo i libri che vengono buttati, colleziono carillon e ventagli, sto bene con le persone intelligenti e che mi fanno ridere. Non bevo, fumo e penso che la torta sacher sia una invenzione geniale. Non sono sposata, non ho figli. Per saperne di più dovreste guardare la mia libreria: lì ci sono tutta la mia vita, i miei interessi, le cose che ho fatto e faccio e quelle che vorrei approfondire.

 

Chiara Gobbi

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *