Fai da te

Bulbose per sognare la primavera

Se pensate che in autunno, non vi sia più nulla da fare in terrazzo o in giardino, vi sbagliate di grosso.
Se a primavera vogliamo avere nuvole di fiori (anche in formato ridotto), ecco, questo è il momento di provvedere.

 

BULBOSE PER SOGNARE LA PRIMAVERA

La natura ci spinge ad essere lungimiranti ed a guardare oltre il gelo invernale. Così dagli ultimi giorni di agosto fino a ottobre – novembre, si possono mettere a dimora le bulbose a fioritura primaverile.

In questa categoria rientrano le piante con bulbi, tuberi o rizomi; coi loro fiori, inizieranno a regalarci scampoli di primavera, già sul finire dell’inverno per poi proseguire fino marzo-aprile a seconda del tipo di bulbosa scelto.
L’ideale, pertanto, sarebbe quello di poter fare una grande abbuffata, ossia di procurarsi poco di tutto per assicurarsi fioriture costanti (quelle che in gergo si definiscono “fioriture scalari”).

Il pregio delle bulbose (o almeno di alcune di esse) è che bastano pochi centimetri di terriccio per vegetare, dunque, sono utili non solo per arricchire il giardino (ove di solito vengono collocate ai piedi degli alberi o in apposite aiuole), ma anche per incorniciare il davanzale di una finestra, con piccoli vasi. Volendo si possono tenere anche all’interno dell’abitazione, per ricaricarci grazie alla loro freschezza e allegria, ma è possibile che la fioritura sia meno duratura.

Circa la coltivazione, vale la regola generale secondo cui i bulbi vanno interrati ad una profondità doppia del loro diametro. Quindi se scegliete narcisi, tulipani o giacinti, indicativamente dovrete fare una buchetta profonda 10-15 cm e deporre il bulbo con la punta verso l’alto.
Per bulbi più piccoli come bucaneve, muscari o crocus 8-10 cm al massimo.
Per il resto devono essere tenuti al sole o in zona parzialmente ombreggiata ed innaffiati quando il substrato è asciutto.

Le foglie devono essere eliminate solo quando appassiscono del tutto perché attraverso esse, gli organi sotterranei si ricaricano di nutrimento per poi cederlo, quando la pianta germoglierà nuovamente.

 

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