maternità anticipata
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Maternità anticipata

Oggi vi parliamo di maternità anticipata, dando qualche consiglio alle future mamme lavoratrici che si trovano a fare i conti con un possibile lavoro a rischio.

I lavori considerati a rischio per la donna in gravidanza sono:

  • i lavori svolti in ambienti troppo rumorosi, troppo caldi o troppo freddi;
  • lavori che comportano il sollevamento di carichi pesanti;
  • mansioni che obbligano a stare in piedi per più della metà dell’orario complessivo di lavoro;
  • lavori che espongono a sostanze chimiche dannose o a radiazioni ionizzanti.

Qualora il datore di lavoro valuti che  non sussista la possibilità per la lavoratrice di essere spostata ad altre mansioni, si fa domanda per avvalersi della maternità anticipata.

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Innanzitutto bisogna presentare al datore di lavoro il certificato di gravidanza.

Attenzione, però, che questo sia provvisto di timbro dell’ospedale.

Non basta, infatti, presentare quello del ginecologo privato, ma è necessario il certificato emesso da una struttura sanitaria locale.

In seguito il datore di lavoro dovrà fornire alla lavoratrice un certificato che attesti la situazione di rischio dell’ambente lavorativo.

Nell’attestare la situazione di rischio, il titolare deve specificare  l’impossibilità di spostare la dipendente ad altre mansioni.

Con questi due certificati, infine, la lavoratrice  dovrà rivolgersi all’Ispettorato del Lavoro della DPL (Direzione  Provinciale del Lavoro) che deciderà circa l’interdizione dal lavoro.

In caso di esito positivo, l’Ispettorato rilascerà una comunicazione ufficiale in duplice copia, una per la lavoratrice e una da inviare al proprio datore di lavoro.

Solitamente le aziende non forniscono alla dipendente in dolce attesa questo genere di informazioni.

Nel mio caso, fortunatamente, sono venuta a conoscenza di questa possibilità grazie al passaparola tra colleghe.

Ho trovato, poi, all’Ispettorato del Lavoro personale informato e quindi assolutamente in grado di dare i giusti consigli al lavoratore in modo da far valere i propri diritti nei confronti del datore di lavoro.

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