Multitasking che stress!
Qualche anno fa, abbastanza lontano e non troppo lontano, quando fra, impegni di lavoro, casa, famiglia e progetti vari che impegnavano la mia vita a 360gradi, guardavo con occhio lontano il miraggio del “verranno giorni in cui me ne starò tranquilla a fare le cose che mi piacciono”
Come leggere un’infinità di libri, lunghe passeggiate con i miei cani, allenarmi in santa pace e tutto quello che di buono la vita mi riserverà per allora, era come svolgere tutto per bene, sapendo che poi ci sarebbe stato un premio finale
Poi è arrivata lei, la Tecnologia: un peso ingombrante!
L’ ho sempre snobbata e lasciata agli altri, perchè volevo vivere di cose semplici, le cose di cui mi ero prefissata. Un giorno, poi, ho ceduto, perchè la vita va avanti e il mondo cambia e noi con lui.
Eccomi che, innamorata di un progetto, abbracciarlo e dedicargli il mio tempo, voleva dire anche diventare social. E così mi ritrovo nel mondo rutilante del multitasking.
Faccio praticamente quasi le stesse cose di allora con l’aggiunta della tecnologia: guardo un film e commento su Instagram, leggo un articolo mentre condivido un post su FB, apro una mail e parlo al telefono…o di peggio, ai fornelli giro il risotto e in contemporanea scorro le notizie che interessano al progetto, bisogna essere anche un po’ giocoliere!
Tutto questo con il mio cervello che sicuramente non è più lo stesso di quando guardavo l’allora lontano miraggio della tranquillità dei giorni a venire.
A parte il mio multitasking personale, lo stress che procura è comune un po’ a tutti.
Negli ultimi decenni il mondo è cambiato profondamente, va sempre più veloce e noi di corsa con lui.
Anche se, pur essendoci evoluti, abbiamo gli stessi strumenti per organizzarci e per orientarci, dei nostri avi.
Loro li usavano per procurarsi da mangiare e da bere, per riconoscere pericoli e per interagire con qualche appartenente alla nostra specie.
Fino a qualche secolo fa avremmo conosciuto si e no 200 persone in tutta la nostra vita che è meno di quante se ne incontrano in un pomeriggio in una città non troppo affollata; per non parlare di un certo numero di “amici ” o di fantomatici seguaci che ci farebbe considerare una specie di sociopatici.
Tra i vari suggerimenti letti in articoli per ridimensionare lo stress che il multitasking comporta, quello che mi è piaciuto di più in assoluto viene suggerito dal neuroscienziato e Professore di Psicologia alla McGill University di Montreal, Daniel Levitin il quale afferma dopo tutta una serie di preziosi consigli, che a noi homo spiens eternamente a dieta (soprattutto le donne).
” l’attività fisica non serve solo a entrare nei jeans, ma aumenta il nostro ippocampo, e quindi la memoria, e pare arginare la decadenza cognitiva. E se riusciamo a resistere a una ciambella (o due), potremo assaporare una ricompensa futura meno volatile e più soddisfacente”.