Nuotatori Brutti
Interviste

Nuotatori Brutti: il blog più amato sul nuoto

I Nuotatori Brutti si raccontano in un’intervista.

Nuotatori Brutti è un blog, ma non un blog qualsiasi.

Nata come pagina Facebook e cresciuta con un sito, tramite YouTube e su Instagram, Nuotatori Brutti è la finestra sul mondo del nuoto.

Tra meme e video divertenti, raccontano di vasche e acque libere e di record e di vittorie in maniera mai noiosa.

Si vede che alle spalle ci sono tanta passione e una conoscenza piena della disciplina. C’è la volontà di raccontare il nuoto in maniera completa ed efficace. Il tono anonimo di certi quotidiani sportivi qui è assolutamente assente; vince la battuta, che scatena la risata, ma non cambia la qualità dell’informazione!

Nuotatori Brutti
Nuotatori Brutti ©

Tutto questo passa anche attraverso Il Pub del Nuoto, una sezione del blog (con relativo profilo Instagram) che ha tripla valenza: il gruppo Facebook da cui trae origine, la pagina Instagram e il nome delle dirette -come quella al “Tridente fiorentino” (Filippo Meglio, Matteo Restivo e Lorenzo Zazzeri) che anche noi abbiamo intervistato!

Nuotatori Brutti si presenta come “Il blog sul nuoto più ignorante di tutti i tempi. Gli articoli più ignoranti del mondo del nuoto, i video più sorprendenti dei nuotatori brutti, le foto più pazze”.

Ma è tutto fuorché ignorante e le chiacchiere con Brian e Filippo (ci sono loro dietro tutto questo) lo dimostrano.

Nuotatori Brutti e il nuoto: che rapporto hanno Brian e Filippo con il nuoto?

Filippo: Nuoto da così tanto tempo che di tanto in tanto capita che mi venga chiesto: “Da quanto nuoti?”.

Inizialmente non sapevo dare una risposta ben precisa in giorni, mesi o anni, ma tempo fa ho scoperto che la miglior che potessi dare è: “Nuoto da che ho ricordi!”.

Perché effettivamente è così, nuoto da così tanti anni ormai che questo sport è stato in ogni fase della mia vita, prima delle elementari, medie, superiori, università ecc…

Però il nostro rapporto non è mai stato semplice, pur considerandolo da sempre uno dei miei migliori amici (se non il migliore) a volte mi è sembrato essere quasi un nemico.

Ultimamente, con l’aumentare delle primavere, me lo sono immaginato come una sorta di ascensore tra paradiso e inferno.

Un ascensore tra paradiso e inferno: cioè?

Quando le gare vanno bene mi sembra di essere in paradiso, in pace con il mondo, leggero come una piuma. Ma quando ci sono i periodi no, mi sembra di essere all’inferno, come se fossi passato a fagiano e non avessi tenuto conto della seconda parte di gara.

Questo sali/scendi però è una delle cose che me l’ha fatto e me lo fa amare ancora di più. La vita, effettivamente, non sarà mai rose e fiori, ma buttarsi in acqua dopo l’ennesima gara mal riuscita è come se fosse una nuova pagina del libro che, anno dopo anno, sto scrivendo.

Non so dire quanti pagine e capitoli manchino alla fine, però so che ora come ora, spero di poter continuare a scrivere ancora per un po’.

Brian: Definirlo un rapporto “odi et amo” è forse scontato e fin troppo riduttivo. Penso però che il mio percorso agonistico fino ad oggi sia stato una montagna russa pazzesca dove io sono sopra e mi vivo ogni singolo capogiro a velocità adrenaliniche che mi portano sù e giù. E’ il bello della giostra: avere l’ansia prima di partire perché non sai cosa ti aspetta, scendere in picchiata per poi risalire in alto e alla fine volerla fare di nuovo perché ti fa sentire invincibile e soddisfatto nell’aver sconfitto la paura iniziale.

Ho sempre vissuto il nuoto così, una giostra dopo l’altra e quindi una gara alla volta. Certo, prima o poi arriverà il momento in cui dovrò lasciar salire qualcun altro e smettere di occupare io il posto, ma finché sarà prenotato da me sarà così: alti e bassi. Non è uno sport, è un elettrocardiogramma.

Come è nato Nuotatori Brutti?

Nuotatori brutti nasce casualmente da una proposta improvvisa dovuta alla noia di quel momento… scherzi a parte, è nata davvero da un giorno all’altro, senza preavviso, senza programmare niente. Abbiamo creato la pagina di Facebook che ai tempi era il social più diffuso e utilizzato dai ragazzi: in pochissimo tempo ha ottenuto tanto seguito fino ad arrivare dove è ora.
Probabilmente senza Nuotatori Brutti non sarebbero nate tutte le altre pagine sul nuoto -confermo!- pagine che ci hanno seguito con l’idea di portare questo sport sui social e cercare di renderlo più appassionante.

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Nuotatori Brutti ©

È un bene che molte persone ci seguano perché è forse l’unico modo che al giorno d’oggi abbiamo per diffondere questo sport data la velocità con la quale una notizia o un semplice video/meme può arrivare fino all’altra parte del mondo. È un peccato, al tempo stesso, che molte persone si rifiutino a seguire questo progetto e che magari non danno il giusto peso alla cosa, ma che anzi, ci remino contro cercando di metterci i bastoni fra le ruote invece che sostenerci nel “movimento”.

Come vi dividete i compiti nella gestione del sito e dei social?

Per quanto riguarda la divisione dei compiti è facile. Il lunedì abbiamo già pronta la programmazione settimanale con orari e giorni di uscita del post. Una volta stilata fa tutto il computer in modo tale che se siamo a lavoro o agli allenamenti riusciamo comunque a far uscire il post al momento giusto.
È capitato comunque di dover interrompere la programmazione per far uscire notizie e meme del momento che hanno senza dubbio la precedenza. Dobbiamo essere al passo quotidianamente e cercare di cavalcare l’onda del giorno!

Nuotatori Brutti è sempre “sul pezzo”. Come fate a coniugare gli impegni quotidiani con una attenzione costante al Nuoto?

Brian: Come detto, per restare sul pezzo abbiamo una programmazione settimanale. In ogni caso durante il periodo di gare cerchiamo di stare attenti a tutti i dettagli che possono fare la differenza per la nostra pagina. Non ci troverete mai al bar durante una gara perché, se succede qualcosa, noi dobbiamo essere i primi a riportarlo sui social e a diffonderlo. Durante le competizioni non abbiamo un momento libero. Abbiamo temuto il peggio per la nostra salute ai Giochi Olimpici di Tokyo che si tenevano tutti i giorni la notte. Noi puntualmente impostavamo la sveglia per l’orario di inizio e facevamo una bella maratona di gare in notturna che arrivata all’ultimo giorno si è rivelata davvero stancante. Per fortuna siamo in due a gestire la pagina quindi è capitato che uno tornasse a dormire un po’ prima del termine mentre l’altro restava a oltranza a pubblicare sui social.
Abbiamo anche una community molto attiva: sanno che, se ci mandano qualche messaggio, verranno letti e probabilmente ripubblicati sulla pagina. Questo fa sì che spesso siano loro a darci le notizie prima ancora di vederle noi stessi, in modo tale da essere ancora più aggiornati.

I nostri impegni quotidiani sono quelli dei classici nuotatori: nuoto e studio o nuoto e lavoro.

Personalmente le idee migliori mi vengono durante le serie aerobiche dove la testa si perde un po’ mentre le braccia girano da sé. Esco dall’acqua e subito creo quello che ho pensato.

E’ capitato di nuotare la mattina presto con Filippo da soli senza allenatore e stare mezz’ora fermi a bordo vasca a parlare delle idee che avevamo pensato anche 5 minuti prima. Probabilmente, se il nostro allenatore leggerà questa cosa, ci farà fare un bell’allenamento tutto a delfino per punizione. Deve però capire che siamo i Nuotatori Brutti!

Filippo: Come già accennato, abbiamo una sorta di programmazione settimanale che ci aiuta nei momenti più “intensi”.
Diciamo che però nel male ci è andata bene, poiché Appuntamenti (con la A maiuscola) non ne abbiamo molti durante l’anno – basta pensare al confronto con un ipotetico campionato di calcio che ha cadenza settimanale.

Quindi quali sono gli appuntamenti fissi?

Si limitano a campionati italiani, europei, mondiali, ecc… e conseguenzialmente sappiamo che abbiamo poche occasioni da sfruttare e non possiamo sbagliare.

Nuotatori Brutti
Brian e Filippo a Napoli con Federica Pellegrini – Nuotatori Brutti ©

Fortunatamente, Brian e io abbiamo sempre fatto le cose con piacere e senza forzarci sia nella creazione di post/meme sia nel seguire le gare.
In primis, i post che mettiamo piacciono a noi. Spesso sono proprio situazioni che viviamo ogni giorno ad aiutarci a creare il post che da lì a breve sarà pubblicato. Quando creiamo un meme, l’idea originale nasce sul momento, mentre ridiamo di quello che stiamo scrivendo.  Per esempio: in uno degli ultimi video pubblicati, che ho personalmente creato, ho riso durante tutto il progetto.

E con i Giochi Olimpici come avete fatto?

È stato l’unico periodo “pesante” (se così vogliamo definirlo), la sveglia suonava alle 3.25. Non è sempre stato un piacere alzarsi a guardare le gare.
Per fortuna che avevamo un gruppo su Telegram (che potete trovare qui), che non solo ci teneva compagnia, ma ci dava anche informazioni o curiosità che da bravi rincoglioniti ci eravamo persi.
Nuotatori Brutti non lo vivo come un lavoro, bensì come una passione che mi ha fatto amare ancora di più il fantastico sport che pratico.
Penso sia arrivato il momento di dire la verità, essendo Brian un ranista, quando vedete post di odio contro la rana sono io a farli, ma non perché non mi piaccia. Sono un impedito io durante gli allenamenti -e per fortuna non faccio gare in questo “stile”.

Non sapete quante volte, anche durante serie mortali, io e Brian ci siamo guardati, confrontandoci: “Oh ma se stasera facessimo questo… che ne dici?”. Veniamo così sempre ripresi dagli allenatori che alla fine della nostra impresa meriteranno una statua per la pazienza!

La canzone con annesso video Passo a fagiano: come vi è venuta in mente???

La canzone è un’idea che avevo da tempo -dice Brian. Purtroppo è sempre morta sul nascere perché non sapevamo come fare per registrarla e soprattutto ci vergognavamo molto. Ci sono vari aneddoti su questa canzone e sul video creato: non è la prima canzone di Nuotatori Brutti. Se cercate su YouTube, ne trovate un’altra intitolata La Fagiana. Su questa, però, noi non abbiamo messo mano: ce l’hanno mandata due nostri followers e noi l’abbiamo pubblicata.

Il secondo aneddoto: prima di questa, che sarebbe la parodia di A un passo dalla luna (divenuta poi Passo a fagiano) volevamo registrare il remix di Soldi.

Un altro aneddoto riguarda “la dote dei cantanti”. La abbiamo scoperta in seguito a una canzone che facemmo per un nostro compagno quando si qualificò per la prima volta agli italiani giovanili. La canzone era la parodia di Pamplona. Dopo averla cantata la prima volta in pulmino con la squadra e aver fatto ridere tutti, è diventata quell’idea che dentro di te sai che forse potrebbe funzionare, ma che ancora non sai se realizzarla o no.

Io sarei curiosa di sentirla.. e di vederla!

Filippo è sempre stato contrario a Passo a Fagiano, soprattutto quando ha saputo che dovevamo registrare il video ufficiale totalmente improvvisato sul momento. La vergogna era troppa ed eravamo veramente tanto impacciati!

 Nuotatori
Le riprese di Passo a Fagiano – Nuotatori Brutti ©

Alla fine, però, l’abbiamo fatto! La canzone era terminata, ma non avevamo modo di registrarla. Grazie ad un nostro amico che ha comprato l’attrezzatura e ha creato un vero e proprio studio in camera, siamo riusciti a registrare l’hit estiva del nuoto italiano che tutti conosciamo.

Noi non siamo né attori, né ballerini, né tantomeno (come avrete potuto sentire) cantanti. Pensiamo che Passo a fagiano sia stata un tentativo di realizzare qualcosa di nuovo che nessuno aveva mai fatto! Che sia andato bene o no, ci siamo divertiti nel farla. Che sia l’inizio di un progetto musicale? Presto fuori l’album di Nuotatori Brutti? Chissà, se ce lo chiederete in tanti potremmo farci un pensiero!

La mancata ammissione della Nazionale di calcio ai prossimi Mondiali io la vedo come una opportunità per gli italiani. Hanno l’occasione di guardarsi attorno e scoprire che il nostro Paese eccelle in tantissimi sport. Insomma, non esistono solo i Giochi Olimpici… che ne dite? Siamo ottimisti e speriamo in una riscoperta del nuoto?

Quando ti concentri su una singola cosa, dedicandogli tempo, attenzioni e speranze, se fallisce, perdi tutto. Ormai la realtà è questa ed è probabile che lo sarà per sempre: adesso, piuttosto che iniziare a valorizzare anche altri sport dove l’Italia eccelle o comunque sta migliorando, si parlerà ancor di più della sconfitta nel calcio.

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Questo discorso lo accennammo anche con Fabio Scozzoli e Marco Orsi durante una delle nostre dirette Instagram al Pub del Nuoto. Lì sottolineammo soprattutto l’importanza di avanzare tutti insieme e non ognuno per conto suo, mentre c’è chi sta fermo o chi fa lo sgambetto a quello avanti.

Noi non vogliamo entrare nelle vicende burocratiche, ma il conflitto tra FINA e ISL non lo riteniamo sano. Ciò non permetterà al nuoto di crescere fino a che si farà la lotta in casa, piuttosto che uscire tutti insieme a valorizzare i tanti campioni e il tanto spettacolo che questo sport riesce a dare.

Come già detto, Nuotatori Brutti nasce per far ridere. Con il crescere della pagina abbiamo però capito che forse abbiamo un ruolo molto più importante e che vogliamo portarlo a termine per il bene di tutti.

La missione di Nuotatori Brutti oggi?

È quella di espanderci il più possibile, perché riteniamo che tramite i canali social sia più efficace portare in alto il nuoto.

Spesso però ci capita di avere a che fare con persone non interessate a questo e che guardano solo il loro piccolo orticello. Non pensano che forse, se tutti si collaborasse, probabilmente l’orticello potrebbe diventare un campo molto più grande e proficuo per tutti.

Forse lo scherzare troppo e il trattare argomenti in modo ironico ha fatto sì che la nostra missione diventasse poco credibile. Tutt’ora, però, pensiamo che ogni persona che entra a far parte della community iniziandoci a seguire, sia un passo in avanti verso quello che è l’obiettivo principale.

Crediamo fortemente nella riscoperta del nuoto.

I risultati e il lavoro duro parlano chiaro. Spesso, però, se a 20 anni non sei già più bravo di altri e nel giusto giro, è difficile che tu possa ambire a qualcosa in futuro. Le società non sono supportate abbastanza e i nuotatori, finita la scuola superiore, si trovano al bivio del lavoro o dello studio. Molte volte lasciano il nuoto perché non possono permettersi di fare entrambe le cose. Se un calciatore a 18 anni inizia la sua carriera, supportato da società e già in grado di mantenersi da solo, un nuotatore si trova costretto terminarla, probabilmente col rimorso di non sapere come sarebbe potuta andare. In Italia abbiamo atleti che si sono affermati dopo i 23 anni -vedi Zazzeri, Ballo, Restivo. Se loro avessero fatto come la stragrande maggioranza dei nuotatori, a quest’ora non sarebbero saliti su nessun podio. È ovvio che un atleta deve essere perseverante, se crede realmente in qualcosa. Da soli, però, è tutto più difficile e sono veramente pochi quelli che ci riescono. Qua parliamo della scelta tra iniziare a studiare o lavorare, due passi fondamentali nella vita.

Questo per dire che sicuramente il calcio ha più seguito di tutti gli altri sport, ma non bisogna sempre dare la colpa ad altro, se non si riesce in una cosa.

Ognuno dovrebbe guardare più nel suo piccolo e cercare di contribuire come meglio può: dal comitato, dalle società, agli allenatori, agli atleti, alle pagine social, dovrebbero avanzare tutti insieme e supportarsi come una grande famiglia che piano piano potrebbe allargarsi.

Non importa fare sempre il paragone con altri sport, anche perché noi stessi vediamo le differenze dei dati statistici delle altre pagine sportive -le pagine sul calcio hanno milioni di followers non per forza calciatori; noi, invece, ne abbiamo solamente qualche migliaio, ma di soli nuotatori. È giusto che sia così, ma se aumentassimo ancora, ci potremmo godere la visuale e sentirsi parte di un progetto che abbiamo supportato tutti insieme.

Speriamo che chi deve ci ascolti!

Sicuramente, Nuotatori Brutti ha fatto tanto per il nuoto: io stessa ho usato i loro post per ricordare agli amici che il nuoto non è solo quello sport che ti fanno fare da bambini perché è completo.

In virtù di ciò, dovremmo tutti prestare più attenzione quando ci informiamo. Andiamo oltre la prima pagina de <<La Gazzetta dello sport>> e arriviamo ad ascoltare gli ultimi minuti del TG sportivo. Poi seguiamo Nuotatori Brutti, ovviamente.  E diffondiamo le notizie, comunichiamo a chi ci è vicino le vittorie della nostra Nazionale. Se abbiamo assaporato almeno una volta l’acqua che ci accarezza il viso in una serie aerobica, o siamo quasi affogati per un’onda anomala nel mare, non possiamo che immedesimarci nel lavoro dei nostri atleti.

Brian e Filippo ci hanno dato il La -anche quello di Passo a fagiano. Noi dobbiamo proseguire questo viaggio con loro.

Caterina Pascale Guidotti Magnani

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