Tiziano Spigariol
Interviste,  Lifestyle

Tiziano Spigariol artigiano del Tabarro

Tiziano Spigariol, cultore della Tradizione Trevigiana.

Tiziano Spigariol ha un aspetto che ricalca un modello antico, quasi ottocentesco, dalla folta barba e lo sguardo azzurro posato nel passato.

Una personalità poliedrica che spazia nel mondo dell’arte, come poeta, scrittore, attore e cantante.

Un artigiano d’altri tempi che confeziona con le sue abili mani ricche di storia antica, il Tabarro e produce prodotti dell’orto biologici, nella sua Azienda Nuova Via.

Insomma, un uomo con saldi principi, ben ancorati a un amore sconfinato per il territorio e le sue tradizioni che coltiva, pratica e insegna, a chi vuol ben vedere, come stile di vita.

Possiede una memoria dal valore inestimabile, a cui attingere a piene mani.

Incontrare Tiziano Spigariol è come salire in una macchina del tempo e se sali a bordo, il viaggio sarà un arricchimento nell’espressione dell’identità culturale.

Tiziano Spigariol

Tiziano a memoria mia, ti ho sempre visto così e fatico a pensarti giovane, nonostante gli anni che ci separano, sono meno delle dita di una mano. Non mi riferisco all’aspetto fisico, ma al tuo stile di vita. Com’eri in gioventù, sapevi già cosa volevi fare da grande?

Grandi si diventa con il tempo, crescendo pian piano.

Avevo per la verità certe idee definibili “fuori dal coro”, poi, via via, sono maturate.

C’è stato un momento ben preciso in cui ti sei sentito abitato dalla memoria del passato? Quando hai capito, sentito o saputo di avere in te la fiamma che ha alimentato il detonatore dei ricordi e sei diventato un uomo del tempo, definito da autorevoli fonti giornalistiche nazionali ed internazionali Fabbricante di Ricord?

Sono praticamente cresciuto sotto il Tabarro di mio nonno Guido, commerciante di maiali. Poi alla sua morte ho dismesso l’eskimo ed ho indossato il suo Tabarro, nel senso più profondo del termine, e lì si è innescato quel meccanismo di ricordi, di ricerca, a spaziare, sulla nostra cultura e sulle nostre tradizioni.

Nel tuo Tabarrificio Trevisano oltre al Tabarro, confezioni abiti della Tradizione Veneta, e si possono trovare innumerevoli oggetti del quotidiano come gli esclusivi Bastoni da passeggio e i coltelli della tradizione, e ancora zoccoli, galosse, pennelli da barba e molto altro. Ma raccontaci com’è nato l’amore per il Tabarro che confezioni con il processo di lavoro antico, unico nel suo genere.

Per la verità, in tutto questo, v’è da precisare una cosa, un passaggio non trascurabile: io sono un perito confezionista industriale, dell’abbigliamento insomma.

Ho una formazione sartoriale antica dove il “Fatto a mano” e la qualità della lavorazione era il “Fattore Fondante” dell’attività.

L’amore per il Tabarro, che io considero il “Capo Principe” della tradizione per eccellenza, come un doveroso omaggio al grande personaggio che era mio nonno.

Tiziano Spigariol

 

Tiziano Spigariol sei Fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale “La Congrega del Tabàro” che ha lo scopo di tramandare le Tradizioni e la Cultura della nostra terra in Italia e nel mondo. Ci accenni qualcosa?

Nel 1999 mi è venuta l’idea di permeare questo indumento, il Tabarro, di un alone culturale maggiore creando “La  Congrega del Tàbaro” Associazione culturale no profit con lo scopo di tramandare Cultura e Tradizione nel mondo.

In tutti questi anni di attività molti sono stati gli eventi che ci hanno visti protagonisti: incontri, convegni, spettacoli, fiere, mostre-mercato, della cultura, dello spettacolo, dell’agro-alimentare, dell’editoria.

Contano ad oggi quasi 900 associati nel mondo. (Vuoi partecipare? Comprati un Tabarro e sarai dei nostri. Noi li fabbrichiamo su misura!)

Al tuo attivo hai varie pubblicazioni di raccolte di poesie in lingua italiana e liriche in dialetto. Ci vuoi parlare del tuo ultimo lavoro uscito proprio in questi giorni?

Dopo libri di Poesie e Prosa ho partorito il mio primo romanzo, dal titolo “VIVO”.

Parla di voli, ma come quelli dell’aquilone, abbisognano del vento, oltre alla manualità del suo manovratore. E, come nella vita, se il vento cessa o se il filo si spezza, viene ad essere inevitabilmente, la fine del gioco. Ma parla anche di amore, di amicizia, di condivisione, di eternità. Il tutto in modo semplice ed elegante, proprio come un Tabarro.

Tiziano, un’ultima domanda, che cos’è per te essere felici?

Per quanto concerne questa ultima domanda, forse la cosa per la quale vale la pena di vivere, la Felicità, parafrasando la grande scrittrice Emily Dickinson, la felicità è “ la disponibilità a ciò che viene”. Essere felici, per me, è saper godere di quello che ci accade. Provatelo, vi troverete meglio!

Grazie a Tiziano Spigariol, sarto di Tabarri, scrittore, Fabbricante di Ricordi.

Carla Zanutto

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