frans rossi
Interviste

Frans Rossi: scrittore, poeta, “bionic influencer”

Frans Rossi, scrittore, poeta e “bionic influencer”, la sua missione è di cambiare l’approccio che la società ha nei confronti dei disabili

 

frans rossi

 

Con la sua protesi promuove la disabilità nel mondo della moda e dello spettacolo e sensibilizza l’opinione pubblica sul tema della disabilità.

Scrittore, poeta, influencer bionic, Mister Italia Talento 2020, come ti piace definirti?

A dire il vero non mi piace definirmi. Mi sento un artista poiché creare è una necessità che non posso trascurare; questa fa parte della mia esistenza, vibra sottopelle, mi conferisce il potere di cogliere il mondo da più punti di vista. I versi che scrivo, così come i miei racconti e romanzi, altro non sono che riflessi delle sfumature della mia personalità… mi piace pensare che anche i miei lettori si riconoscano in quel caotico specchio che descrivo.

Parallelamente mi sono esposto anche fisicamente. Sono nato con un’ipoplasia femorale (una gamba molto più piccola dell’altra). Da qualche anno a questa parte, raccolto il mio coraggio, mi sono dedicato alla promozione della diversità sfruttando in primis i social network (quali instagram TikTok), poi partecipando al concorso ‘Mister Italia 2020’ dove in finale vinsi la fascia ‘Talento’. La missione è quella di cambiare l’approccio che la società ha nei confronti dei disabili, senza negare le difficoltà oggettive, senza nascondersi dietro agli schermi del politicamente corretto; sono dell’opinione che la censura non generi null’altro che ulteriori tabù. Mi piace essere un esempio per molti disabili, ciò conferisce forza comune laddove dapprima scarseggiava. Ho trasformato i miei difetti in unicità, le mie paure in opportunità. La ricetta perfetta per il coraggio e l’inclusione è: una buona dose di autoironia, uno sguardo importante ai propri diritti, un pizzico di realismo, una bella spolverata di fantasia e infine un esuberante quantitativo di coltivazione delle proprie qualità e passioni.

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Cosa ti ha spinto a partecipare al concorso Mister Italia 2020? Questa scelta ha portato dei cambiamenti nella tua vita?

Ho accetto una sfida con me stesso partecipando a Mister Italia 2020. Mi sono messo a nudo fisicamente, ho esposto la mia particolarità. Fino a qualche anno fa per me era inconcepibile persino spogliarmi in spiaggia, almeno che non fossi ‘protetto’ dalla mia famiglia. Avere tutti gli occhi addosso, sfilare su una passerella, è motivo di soggezione, specie per me… ritenendo da sempre l’atto della deambulazione un problema intimo. Al contempo mi sentii davvero invincibile, forte della mia unicità. Certo… ad ogni passo speravo di non inciampare, avrei fatto una gran figura di m… rido al solo pensiero. Beh… è andato tutto bene. Le mie poesie infine convinsero la giuria allo Stadio del Mare di Pescara, questa mi conferì per l’appunto la fascia ‘Mister Talento’ del più importante concorso italiano al maschile. Mister Italia 2020 Talento… sono soddisfazioni. Questa esperienza mi ha certamente segnato in positivo, ho alzato l’asticella dei miei limiti… tuttavia la sfida con me stesso resta sempre aperta. Il successo riscosso dopo il concorso certamente mi ha conferito una maggiore visibilità mediatica. Sono soddisfatto.

Sensibilizzi l’opinione pubblica sul tema della disabilità, perché tu in prima persona l’hai vissuta. Ci vuoi raccontare qualcosa a riguardo?

Una persona disabile si accorge di essere tale nel momento in cui è la società a farglielo notare. Mi credevo piuttosto normale prima di andare all’asilo, ho dei ricordi chiari a riguardo. Il confronto con gli altri bambini mi diede da pensare fin da subito. Il bullismo è una piaga in grado di schiacciare gran parte delle persone con alcune particolarità. Il diverso fa paura, questo da sempre… lo standard rende alla natura umana una sensazione di sicurezza e protezione. Le vittime di questo sporco gioco insito nella stessa psicologia dell’uomo (volta probabilmente all’autoconservazione) sono solitamente i bambini, questi si trovano ad affrontare fin dai primi anni di vita una società che li rende reietti, che li ricorda solo per schernirli. Tuttavia grazie anche a questo male nel tempo mi sono concentrato sulle mie attitudini e particolarità, investendo nell’arte; cercai probabilmente un metodo alternativo per esprimermi ed essere finalmente ascoltato dalla massa. Ho sofferto moltissimo in tenera età e in adolescenza, molto più di quanto io dichiari… tuttavia oggi, cosciente anche delle mie debolezze, sono la persona che sono grazie al mio vissuto. Sono diverso, molto più di ciò che si possa pensare, sono fiero di esserlo. Se qualcuno osa dirmi che sono uguale agli altri mi offendo.

frans rossi

Che cos’è per te la poesia? Come ti sei scoperto poeta?

Sembrerà scontato dirlo ma la poesia è realmente Tutto, tutto ciò che l’esistenza può offrire ai sensi umani. Poesia è la qualità di cogliere l’universo, accoglierlo in noi, fluire in esso. Fare poesia è attingere dal campo unificato di tutte le cose e materializzare sensazioni umane seppur surreali. Mentre scrivo piango, mi dispero, capita di distruggere ogni cosa nello spazio circostante, così come al contempo distruggo le pareti della mia profondità. Nel mio ‘Teatro del dolore’ è possibile non solo assistere ad uno spettacolo ma sentirsi protagonisti. Non credo di essermi ‘scoperto’ poeta… credo di esserlo sempre stato in qualche modo, è un qualcosa che senti dentro, un qualcosa che coinvolge la visione che si ha del mondo, dell’esistenza, della percezione della realtà stessa. È facile confondere l’arte col delirio, sebbene io ritenga molto più psicotica una società statica… aggrappata miseramente all’esperienza comune che si reputa essere l’imprescindibile verità delle cose.

marcio
Copertina del mio nuovo libro in uscita

 

Quali sono i tuoi progetti futuri e i tuoi sogni nel cassetto?

I miei sogni faticano a restare nei cassetti, vibrano nell’aria e si miscelano tra di loro nel mio presente eterno. Nel pratico spero di crescere ancora nel settore della letteratura, spero di poter un giorno diventare anche un personaggio di spicco nel mondo dello spettacolo. Non mi pongo nessun limite. Sto lavorando ad un nuovo libro che pubblicherò l’anno prossimo, un horror: ‘Marcio, il vampiro di Valfiore’. Il romanzo vibrerà dei timori umani, si sazierà di trascendenza, un macabro romanticismo velerà il raziocinio al quale siamo costantemente soggetti… mirando così al metafisico.

Carla Zanutto

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