Acquario di Genova con i bimbi
Visita all’acquario di Genova.
Avendo i bimbi piccoli abbiamo deciso di andare in auto. È comodissimo, ci sono chiare indicazioni già uscendo dall’autostrada e poi in sopraelevata, si arriva al parcheggio senza difficoltà.
IL PERCORSO
La visita inizia con “pianeta blu”, un film interattivo con video di animali marini di tutto il mondo, e procede con le vasche dei cavallucci marini, la parete rocciosa con il pagello e lo scorfano e la vasca del polipo.
Si arriva alla vasca dei lamantini e immediatamente dopo quella degli squali, che sono bellissimi ma, personalmente, mettono sempre un’ansia!
Dopo la vasca che ricrea l’ambiente delle Cinque terre si arriva a quella delle foche e la zona dell’Antartide con i pinguini.
Si arriva a questo punto alla grande vasca dei delfini, che da sola merita la tutta visita, e poi alla vasca tattile delle razze, che sono ruvide come la lingua dei gatti, e appena vedono qualcuno che si avvicina arrivano per farsi accarezzare.
Si prosegue con la costa rocciosa del mediterraneo con il corallo, la laguna indo-pacifica, le foreste tropicali africane, le foreste Madagascar e quelle del sudamerica, poi le vasche dei fiumi dell’Asia e la scogliera tropicale.
Il percorso termina con la foresta umida del Centro America, il rio amazzoni e le mangrovie e infine la sala delle meduse.
Per completare con calma tutto il percorso ci vogliono circa due ore e mezza.
ACCESSIBILITÀ
Prevedendo di portare il passeggino avevo in precedenza contattato l’acquario e chiesto se il percorso fosse fattibile. L’accessibilità in effetti è consentita in ogni zona tramite ascensori: si passa comodamente dal primo piano al livello -2.
PRO E CONTRO
Non lo visitavo da una ventina di anni se non di più ed è cambiato tantissimo. Però è sempre affascinante e lascia stupiti e a bocca aperta, a qualsiasi età. Davanti alla vasca dei delfini, oppure ad accarezzare le razze, avrei passato il pomeriggio intero.
Un punto per il bagno, dotato di un bel fasciatoio grande e comodo: ho due bimbi piccoli e giriamo parecchio, e uno dei miei criteri di valutazione è questo. Un altro punto per le panchine disseminate lungo il percorso, molto apprezzate perché comode per riposarsi o nel mio caso allattare il bebè.
L’unica difficoltà trovata è stata uscire. L’uscita è ben indicata per il percorso a piedi, ma non è stato semplice raggiungerla usando gli ascensori. Abbiamo dovuto chiedere svariate volte e fare dei tratti “contromano”, cioè in senso contrario, ovviamente autorizzati dal personale.
I bimbi fino a tre anni non pagano.
Sara Cipollina