Come deve essere lo spuntino secondo il bon ton del viaggiatore
Come comportarsi in viaggio quando arriva l’ora dello spuntino: la settima regola del bon ton del viaggiatore.
Adoro le prime colazioni in aereo: ricordo un’alba, nel viaggio di ritorno dalle Seychelles, in cui mi feci portare un secondo vassoio. E non era proprio un piccolo spuntino… Sì, tra le nuvole tutto sembra concesso. SEMBRA perché non è gestito da noi, ma dalle compagnie aree che sanno cosa servire senza appestare l’ambiente e senza avvelenare la gente.
Se si sale su altri mezzi, si deve stare attenti, perché le nostre scelte possono influenzare la vita altrui più di una telefonata a voce alta o di un bagaglio ingombrante.
Il pensiero passa spontaneo al treno, sede privilegiata dei miei viaggi. E officina dei peggio odori del mondo.
È capitato spesso un forte odore di fritto orientale sui regionali di primo mattino… così come non è raro assistere a uno spuntino colorito e saporito. Sì, dal sapore talmente forte che arriva fino alle narici.
Se siete amanti di McDonald’s e adorate sopratutto come cuociono le patatine in quello vicino alla stazione, arrivate in zona con quell’anticipo che vi permetta di consumare il pasto prima di partire, non durante il viaggio!
Stesso discorso per il trancio di pizza alle cipolle del bar che affaccia sui binari o per quel filoncino riempito con mezzo kilo di mortadella.
Non è detto che l’aroma che a voi stimola l’acquolina in bocca sia lo stesso che fa gola ai vostri compagni di viaggio. Quindi riservatevi certe golosità alla vita a terra, o recatevi nelle zone ad hoc per il vostro spuntino.
Il “vagone ristorante” di certi treni è zona franca, dove tutto è concesso e sicuramente troverete soddisfazione per il palato.
Insomma, anche il naso vuole la sua parte! E, se avete avuto l’accortezza di farvi un doccino prima di partire, ricordate di usare la medesima attenzione per il cibo.
Caterina Pascale Guidotti Magnani