Divorare il cielo di Paolo Giordano
Un romanzo intimo, profondo e magnetico che sa emozionare pagina dopo pagina
“Scriveva enorme, al centro del foglio: “ LA NOSTRA IMPRESA È L’ASSALTO AL CIELO!” Scriveva: “Noi dobbiamo divorarlo, il cielo!”
Divorare il cielo di Paolo Giordano e pubblicato da Einaudi, è uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi mesi.
E’ un romanzo di formazione e di avventura.
Difficile raccontare la trama per la complessità degli avvenimenti, ma è uno di quei romanzi che si attaccano sotto pelle e non li abbandoni mai, lo ricordi con affetto, nei personaggi di Teresa Bern Nicola e Tommaso.
Per questo libro ho provato dipendenza e struggimento apprezzando lo stile dell’autore nonché la storia in sé. Ho partecipato alla vita di quei tre ragazzi randagi e di Teresa che trova il coraggio, innamorandosi di Bern e della sua inquietudine, di cambiare totalmente la sua vita, abbandonando l’agiatezza di Torino.
“Con gli altri preparai delle marmellate. La sera le dita erano così appiccicose che dovetti sfregarle con il solvente per unghie.”
Amo le storie dove i protagonisti sono ragazzini in fase di evoluzione, l’adolescenza e le trasgressioni dell’età. La masseria di Speziale, teatro di tutte le vicende narrate, mi ha messo in contatto con la natura, ingrediente ricorrente insieme alla lotta per l’ingiustizia, al peccato e al pentimento. Ma troviamo anche il sesso, l’amore e il desiderio di avere un figlio. Insomma è un libro che tocca un’infinità di temi, perché si svolge nell’arco di vent’anni, è una grande storia, dove perdersi tra la meraviglia delle sue pagine.
“Il sole aveva allentato la presa, adesso la luce era così avvolgente e perfetta da farmi desiderare che restasse uguale per sempre. Era l’ora in cui t’innamoravi senza scampo di quel luogo. Mi è tornata in mente la commozione che afferrava Bern ogni volta che al tramonto ammirava la campagna. Quella commozione si sarebbe trasmessa?”
Trama di Divorare il cielo
Le estati a Speziale per Teresa non passano mai. Giornate infinite a guardare la nonna che legge gialli e suo padre, lontano dall’ufficio e dalla moglie, che torna a essere misterioso e vitale come la Puglia in cui è nato. Poi un giorno li vede. Sono “quelli della masseria”, molte leggende li accompagnano, vivono in una specie di comune, non vanno a scuola ma sanno moltissime cose.
A poco a poco, per Teresa, quell’angolo di campagna diventa l’unico posto al mondo. Il posto in cui c’è Bern. Il loro è un amore estivo, eppure totale. Il desiderio li guida e li stravolge, il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. Perché Bern ha un’inquietudine che Teresa non conosce, un modo tutto suo di appropriarsi delle cose: deve inghiottirle intere.
Carla Zanutto