La famiglia Barberis: una vita in barca a vela
Famiglia Barberis: “la nostra non è una vacanza, è una vita in viaggio”
La famiglia Barberis, Sara e Stefano, con i figli Iago, Nina, Timo e il loro labrador Pepper, sono in viaggio su Shibumi, la loro barca a vela, dal 13 ottobre del 2020.
“Solo chi sogna può volare” lo disse Peter Pan, e il sogno della famiglia Barberis, di vivere una vita in mare, lo hanno realizzato con determinazione, attuando delle azioni specifiche che hanno permesso di concretizzare il progetto più importante della loro vita.
Ci raccontate qualcosa di voi, com’è nata la vostra passione per la barca a vela e soprattutto come ci si prepara a un viaggio come il vostro?
Io e Stefano ci siamo conosciuti in una vacanza in barca a vela nel lontano 2002 in Grecia e da quel momento siamo stati uniti nel bene e nel mare, come citava lo striscione al nostro matrimonio. Ogni estate grazie al telelavoro e a congedi parentali riuscivamo a trasferirci in barca per i mesi estivi. Volevamo che questi brevi esperienze però diventassero la nostra vita. L’ostacolo per noi per cambiare vita è sempre stato l’aspetto economico. Così dopo anni di sacrifici abbiamo capito che l’unica soluzione possibile per poter cambiare vita era vendere la nostra casa, sistemare la barca per un lungo viaggio per i mari del mondo, e partire. Un viaggio come il nostro non si prepara come una valigia in una settimana, questo per noi è un cambio di vita e c’è voluto davvero tanto tempo per organizzare tutto quanto, dalla barca, ai figli, la scuola, il lavoro..
La condivisione della vostra vita, il vostro andar per mare riscuote un grande interesse e ammirazione. Che rapporto avete con i social?
E’ un rapporto di amore e odio, crediamo che le cose belle vadano condivise, ma non pensavamo di avere un riscontro mediatico di questo tipo. Sono state dette tante cose non vere che spesso ci hanno messo in cattiva luce e hanno fatto passare questa avventura per quella che non è. Per fortuna molti sono andati oltre e hanno capito la vera essenza del nostro cambio di vita, hanno visto le difficoltà e la determinazione per far in modo che i sogni siamo noi a fare in modo che si realizzino, non piovono dal cielo.
Iago, Nina, Timo crescono a vista d’occhio, non mi riferisco solo all’aspetto fisico, quanto sono cambiati i vostri figli in questi mesi da “lupi di mare”? E Pepper, come si è adattata alla vita in barca?
Sicuramente sono diventati più responsabili, più maturi e più consapevoli di cosa voglia dire “cambiare vita”. Sono felici e sereni, hanno conosciuto tanti bambini e adulti che hanno lasciato un segno nella loro esperienza.
Pepper amava già la barca perché fin da cucciola veniva con noi a bordo. Adora nuotare con i ragazzi e soprattutto pescare sul bagnasciuga.
Come si svolgono le giornate di navigazione? Ognuno ha un ruolo? Ed è mai capitato un momento di paura?
In base a dove dobbiamo andare la sveglia può essere più o meno presto. In navigazione si vive come sulla terra ferma però galleggiamo! Facciamo scuola la mattina, io e mio marito siamo gli insegnanti dei nostri figli, ci diamo il cambio per navigare e regolare le vele, poi si mangia, si gioca e si guardano i film. Quando ci fermiamo scendiamo a terra e conosciamo il posto dove siamo approdati. Abbiamo i turni per apparecchiare sparecchiare e lavare i piatti, tutti collaborano nelle manovre siamo un team perfetto. Per fortuna non abbiamo mai avuto momenti di paura.
Rispetto ai piani iniziali, il vostro viaggio ha avuto dei cambiamenti, finalmente ora si può tornare a viaggiare, ci saranno cambi di progetti?
Il nostro viaggio doveva iniziare il 5 luglio 2020 poi il Covid ha rallentato la partenza avvenuta solo il 13 ottobre. Le restrizioni covid e le burrasche che caratterizzano il Mediterraneo d’inverno ci hanno tenuti fermi tanto tempo in diverse tappe; speravamo di essere a Natale alle Canarie ma quando siamo passati da Formentera (che doveva essere una tappa di due giorni) dal porto ci hanno detto che non avremmo potuto lasciare l’isola perché era chiusa per Covid. Così ci siamo adeguati alle disposizioni e rivisto i nostri programmi. Ora ripartiremo verso sud.
Quali consigli dareste a chi fosse interessato di intraprendere un viaggio come il vostro?
Un viaggio come questo necessita di fortissimo spirito di adattabilità e tanta pazienza. Non è un viaggio di una settimana a vela nelle isolette greche. La nostra non è una vacanza è una vita in viaggio. Qui si fa scuola, si lavora, ci si reinventa ogni giorno; si vive l’estate ma anche l’inverno a bordo, in spazi umidi e stretti e la barca non è mai ferma.
Si vive in modo sostenibile, rispettando i ritmi della natura e non quelli dettati dalla società. Bisogna essere pronti a smontarsi e rimontarsi come persone, mamma, moglie, donna; ma è una sensazione unica di sentire che stiamo vivendo in modo speciale l’unica vita a nostra disposizione ci riempie di gioia.
La famiglia Barberis si racconta nel loro blog
Carla Zanutto