Cultura

Lingua dei Segni Italiana – Sordo o Sordomuto?

Schermata-2015-01-26-a-15.09.33Chi nella vita non ha mai visto un TG LIS, anche solo per caso? Chi non ha mai visto delle persone “gesticolare” per strada?

Beh, se non vi è mai successo, è ora di iniziare a conoscere un po’ cos’è questa LIS e chi la usa!

LIS, prima di tutto, non è una sigla. Con il termine LIS s’intende la Lingua dei Segni Italiana, una lingua famosa eppure sconosciuta ai più. Famosa, per essere stata fraintesa con linguaggio mimico-gestuale o con linguaggio dei gesti. Sconosciuta, perché pochi l’hanno imparata.

Una Lingua, qualsiasi essa sia, sottintende QUALCUNO che la usi; parliamo della comunità sorda, questo “popolo nel popolo” (ebbene si, vivono in mezzo a noi, sono essere umani ) che in Italia soltanto sono circa 80.000 persone.

Comunemente definiti non-udenti, audiolesi, ipoudenti, sordomuti. Facilmente usiamo con molta leggerezza quest’ultimo termine. Sordomuto: perché se non sente, giustamente non parla. Ebbene.. non è così! Rullo di tamburi … parlano eccome, e anche tanto! Certo, il percorso per imparare l’italiano è lungo e difficile, ma con un buon logopedista e un docente volenteroso imparano e anche molto bene! Un mio amico sordo parla italiano meglio di me che ho incidenze napoletane nel mio parlato, invece lui ha potuto apprendere la pronuncia standardizzata del D.O.P. (Dizionario di Ortografia e Pronuncia). Se quindi non è sordomuto… chi è?

Semplicemente SORDO!

La sordità è un handicap invisibile (fino ad un certo punto, vedremo eheh) che nel tempo ha dovuto fronteggiare diverse avversioni tra chi chi la ritiene una condanna a vita  e chi sostiene che si possa recuperare la sordità con determinati tipi di interventi; ciò potrebbe essere anche vero, non stiamo qui ad affrontare un’altra questione enorme come i pro e i contro dell’impianto cocleare.

Ciò che so, è che la sordità (intesa come patologia) ha diversi stadi; un bambino nato sordo profondo, vivrà sordo profondo. Detta così può sembrare una cosa orribile, non lo è tranquille: è solo un modo diverso di stare al mondo, che io come interprete ho l’opportunità di vedere da vicino e di godere di tutto ciò che questa diversità comporta. Questa diversità di esistere, questa cultura è ciò che amo chiamare Sordità con la S maiuscola. E’ l’identità. Quando questo sarà chiaro un po’ a tutti, allora la vedrete come la vedo io: Sordità non è una menomazione fisica, ma un’opportunità.

Alla prossima!

Connie

P.S. : Ah, il termine sordomuto è “fuori moda” dall’emanazione della Legge 20 Febbraio 2006 n. 95, art. 1 com. 2

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