Pillole di bon ton
Lifestyle

Mamma vuoi raccontare delle fiabe?

Una delle cose più belle da fare coi bambini è raccontare fiabe.

Narrare unisce chi legge e chi ascolta. E’ un’azione antica ma sempre attuale. Molto bello è inventare fiabe per i propri piccoli, oltre a leggere storie già esistenti.

Certo alcune persone sono più predisposte di altre.

La scrittura di favole e storie è una di quelle attività che, sì e no, è richiesta a scuola. Dopodiché, la motivazione personale può portare solo alcuni a scrivere, ma nella maggior parte dei casi, anche laddove potrebbe esser presente buona capacità, non sarà un’attività quotidianamente in uso.

Il bello però è che, trovando per le cause più disparate una propria personale motivazione, anche chi pensa di non esserne capace può scrivere la sua storia, anche perché, se si scrive per sé o per i propri bambini, le storie assumono un valore che valica il talento da scrittore.

fiabe

Se, però, non ci si sente portati, o se dai tempi della scuola non ci si mette di fronte al foglio bianco per scrivere o digitare una favola, allora qualche suggerimento può spronare a farlo.

Ecco un modo per inventare una storia:

Il gioco consiste nel pensare a un animale preferito, un luogo che piace, un’attività che si ama, poi, con questi tre elementi, costruire una breve storia.

Naturalmente, si possono fare tutte le variazioni che si desiderano, possiamo pensare al cibo preferito, al colore che ci piace di più, a un mestiere e via con la fantasia.

Esempio

Animale preferito: il gatto; colore preferito: il rosa; un luogo amato: negozio di caramelle.

C’era una volta un gattino, viveva in un negozio in fondo alla strada principale di un piccolo paese e passava le sue giornate a ronfare su di un morbido cuscino a forma di nuvoletta, era un gattino davvero particolare, aveva il pelo color rosa.

Viveva serenamente la sua esistenza felina, almeno per quanto riguarda il dormire, il mangiare golosità da leccarsi i baffi e il farsi fare tutte le coccole che era possibile dalla sua amica umana Piripotta e da tutti i bambini del paese.

C’era, però, un qualcosa di molto importante per un gatto che lui non sapeva fare. Era un gattino che non sapeva graffiare nemmeno quando ce n’era bisogno, tutti i gatti sanno che ogni tanto c’è bisogno di graffiare, lo sanno anche i bambini e i grandi.

Il gattino rosa però non lo sapeva fare, non ci riusciva, era più forte di lui. Puntualmente per consolarsi andava ad accoccolarsi ai piedi di Piripotta, l’anziana padrona del negozietto di caramelle in fondo alla strada.

Questo micro-racconto appena descrittivo di una situazione da cui potrebbero prender vita mille vicende, muove dai tre elementi scelti, che potevano esser mescolati in mille altri modi, seconda la  fantasia, i desideri, gli stati d’animo del momento!

Tiziana

 

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *