New York: la città che non dorme mai
New York: la città che non dorme mai
Avete presente quando scoprite qualcosa che non pensavate vi potesse sorprendere così tanto e vi domandate come abbiate fatto a vivere senza, fino a quel momento?
Ecco, questo è quello che ho provato quando ho scoperto per la prima volta Manhattan ed è per questo che ogni due/tre anni sento la necessità di tornarci.
Per me è come fare un carico di energia, arrivo ad un certo punto in cui ho quel 10% di batteria e devo assolutamente ricaricarmi. Chi lo fa con lo yoga, chi con un massaggio, a me serve un biglietto aereo per New York!
Questa per me è stata la quinta volta, per mio marito credo l’ottava!
Prima di partire ci siamo attrezzati di una guida, di un itinerario studiato ad hoc in base ai quartieri e alle attrazioni da vedere, della mappa della metropolitana e soprattutto dell’Explorer Pass da 7 attrazioni da scegliere su un vasto elenco. E’ un modo comodo di gestire l’ingresso alle principali attrazioni oltre a risparmiare qualche soldino rispetto al totale dei singoli biglietti.
Anche se alla fine non siamo riusciti a vederne sette e alcune le abbiamo pagate a parte perché scelte sul momento e non incluse nell’elenco, forse abbiamo risparmiato qualche dollaro se non fatto una patta! Rimane comunque un’ottima idea da prendere in considerazione anche in futuro!
Sabato 21/11:
Siamo arrivati in albergo verso le 16.30/17.00, il tempo di lasciare i bagagli in camera (e anche il jet lag) e poi via verso la metropolitana, abbonamento illimitato per 7 giorni fatto al momento e dritti all’Empire State Building, il simbolo per eccellenza della città. La sicurezza è ovviamente presente, una volta entrati siamo passati al controllo simile alla procedura che viene effettuata presso gli aeroporti, poi si prendono un paio di ascensori e sù all’86° piano.
Sul terrazzo esterno la vista è spettacolare, siamo arrivati che oramai il tramonto era terminato ma la vista su Manhattan di sera con le sue mille luci, non ha lasciato certo delusi!
Per cena siamo tornati nella zona del nostro albergo, sulla Broadway a Times Square, dove c’è di tutto.. dalla pizzeria al ristorantino, dal supermarket alla caffetteria, dai fastfood ai negozi di ogni tipo: M&M’s, Footlocker, Fossil, ToysRUs, Swatch etc.. impossibile non saper dove andare per passare la serata!
Domenica 22/11:
Essendo domenica abbiamo pensato di andare per la prima volta ad assistere ad una messa gospel ad Harlem. Sulle guide vengono indicate due o tre chiese in particolare ma leggendo le varie esperienze su Trip Advisor, proprio perché così menzionate, sono solo delle trappole per turisti. Quindi mi ero segnata solo il nome di una via in cui avrei trovato diverse chiese una volta arrivata, ma alla fine ci siamo fermati poco prima in una chiesa il cui coro si sentiva fin dalla strada! E’ stato davvero molto bello, la gente presente, vestita molto elegante, è stata gentilissima e accogliente, appena entrati ci hanno salutato stringendoci la mano con un caldo sorriso. Erano tutti di colore, quindi a maggior ragione, abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria. La messa era basata praticamente tutta sui cori accompagnati da chi suonava la tastiera/organo e la batteria, per pochissimi minuti è stato recitato il sermone.
Qui il Signore lo cantano con la voce e con l’anima.
Una volta usciti ci siamo diretti nell’Upper West Side, quindi siamo partiti dalla Columbia University fino al Dakota Building e a Strawberry Fields a Central Park, in memoria di John Lennon assassinato davanti al Dakota. In mezzo al tragitto abbiamo pranzato in una catena di nome Famiglia (l’influenza italiana a New York è ovunque!) e poi ho dovuto far sorbire al gruppo alcune location di uno dei miei film preferiti, You’ve got mail con Meg Ryan e Tom Hanks, quindi tappa al 91st Street Garden, sotto casa della protagonista e a Verdi Square. Ho terminato il tutto dicendo “Ok gente, la mia vacanza può anche terminare qui, sono pienamente soddisfatta!”
Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato attraversando un angolo di Central Park (ci vuole almeno una giornata intera per visitare tutto il parco) osservando la pista di pattinaggio sul ghiaccio più bella e suggestiva che ci sia (chi ha visto Serendipity ?), un inverno newyorkese dicono non può essere tale senza aver pattinato qui! Poi siamo sbucati sulla 5th Avenue dove, oltre alle boutique più conosciute, regna l’eleganza e le luminarie più belle della città!
I primi giorni a New York non si fa altro che avere gli occhi al cielo presi a osservare qualsiasi dettaglio. Vicino Natale l’atmosfera è davvero magica e le luminarie a dir poco spettacolari.
Per cena, tra una camminata e un’altra, abbiamo prenotato online un tavolo da Becco. Per chi guarda Masterchef e si è affezionato a Joe Bastianich sa che è uno dei vari ristoranti di sua proprietà. Che dire a riguardo? L’inizio prometteva bene, poi la delusione ha preso il sopravvento. Sintetizzando diciamo che ci sono moltissimi locali dove si può mangiare meglio!
Lunedì 23/11:
Partiamo in metro fino alla punta sud di Manhattan, Down Town, per recarci sull’isola dove è situata la Statua della Libertà. Oggi c’è il sole, il cielo è terso e proprio per questo è freddo, tira un vento non indifferente soprattutto sul traghetto! Una volta arrivati sul molo si fa una leggera fila, anche qui la sicurezza è presente ma sono tutti molto veloci, non si attende molto. E poi si sbarca e non si riescono a staccare gli occhi dalla Lady più famosa del mondo.
Lo skyline che si vede da qui.. una cartolina.
Torniamo a Manhattan per pranzo poi visitiamo Fulton Street e il suo famoso molo, il Pier 17. Con amara sorpresa scopriamo che l’hanno praticamente abbattuto, chiediamo informazioni al venditore ambulante di hot dog lì vicino e ci informa, indicandoci anche i pannelli dimostrativi che circondano il cantiere, che sta subendo una ristrutturazione/modernizzazione. Praticamente sta subendo uno stravolgimento che va ad annientare la sua struttura davvero storica. Ci sono rimasta molto male perché, secondo la mia opinione, è un po’ come voler modernizzare il Colosseo: sarebbe un sacrilegio!
Dopo essermi ripresa da questa brutta notizia siamo andati a Wall Street dove sembra incredibile che in una così piccola area possa basarsi la maggior parte dell’economia mondiale.. wow! Poco più avanti si trova anche il famoso Toro di Wall Street, interamente invaso dai turisti soprattutto cinesi/giapponesi (strano no?) tutti impegnati a toccare i suoi attributi (si dice porti fortuna) oltre a sgomitare per fare una foto/selfie.
Proseguiamo a Down Town verso il Brooklyn Bridge, non ricordavo così tante bancarelle di souvenir proprio all’inizio del ponte.. vengo un attimo rapita ma poi la marcia continua, ed eccolo lì che svetta impetuoso sull’East River.. che meraviglia!
Qui la giornata termina, i nostri amici procedono verso l’albergo mentre io e Alessandro andiamo in metro a Brooklyn per osservare, per la prima volta, Manhattan al tramonto dal Brooklyn Park.
Sarei rimasta delle ore lì, ferma seduta sulla panchina ad ammirare questa città così lontana a tanti ma in quel momento così vicina a noi.
Martedì 24/11:
Alessandro e Riccardo si recano al MoMa, museo di arte moderna, mentre il gruppo restante, va verso lo Zoo di Central Park! E’ la prima volta che lo visito e posso dire che mi è piaciuto davvero tanto, anche alla mia pupa sarebbe sicuramente piaciuto. Lo zoo ha sia una parte esterna che interna: nella parte interna (ci saranno 45° con un tasso di umidità del 99.9%!), è stata ricreata una mini giungla, ci sono diversi uccelli tropicali, chiusi invece nelle teche si trovano serpenti, gechi marini, pipistrelli, ecc.; nella parte esterna si trovano principalmente i panda rossi, gli orsi grizzly, il leopardo delle nevi, i pinguini ed i leoni marini. Questi ultimi, insieme ai loro istruttori che li supportano nelle esibizioni, sono i protagonisti di alcuni spettacoli acrobatici che si tengono durante l’arco della giornata.
Ci incontriamo con i capo famiglia a metà strada per andare a pranzo e dedichiamo il resto della giornata a Park Avenue. Una delle poche avenue a doppio senso, costeggiata da imponenti grattacieli, lussuosissimi alberghi, tra cui il Waldorf Astoria, e palazzi con tanto di portiere in uniforme pronti ad attendere l’inquilino miliardario di turno.
Poi Grand Central Terminal che sembra quasi un museo da quanto è bella e curata, soffitti e vetrate maestose. E infine l’ingresso esterno della New York Public Library (all’interno si trova la lettera originale con cui Colombo annunciò la scoperta dell’America!), che è dominato da due grandi statue di leoni con al collo un’elegante ghirlanda natalizia. La hall interna tutta in marmo invece è ancora più bella grazie all’imponente albero di Natale.
Per tornare in albergo passiamo da Bryant Park con la sua piccola pista di pattinaggio, il mercatino natalizio tutto intorno, le classiche canzoni natalizie in diffusione. Sembra quasi di essere nel bel mezzo di un film americano!
Mercoledì 25/11:
Oggi lo abbiamo dedicato al Woodbury Common Outlet, situato nel New Jersey, ha principalmente i marchi americani più conosciuti, dove conviene tantissimo se il cambio è favorevole.
Prima di andare a prendere la macchina a noleggio siamo passati davanti agli studi televisivi della Nbc al Rockefeller Center (a due passi dal nostro albergo). Poco prima in camera, avevamo visto che sarebbe stata ospite al programma della mattina, niente po’ po’ di meno che.. Adele! Gli studi della Nbc sono praticamente in vetrina! Forse neanche ad un suo concerto pagando un biglietto per la tribuna l’avremmo potuta vedere così vicino! Questa è Manhattan signori, riserva mille sorprese sempre!
Usciti da New York, oltre all’outlet, avevamo un altro obiettivo: fare tappa a Hoboken. Qui le esperte di cupcake ma soprattutto di Buddy, sanno di cosa parlo! Carlo’s Bakery, la pasticceria più famosa al mondo, anche più della Ladurèe! Buddy però non c’era, sua sorella Maddalena ci ha spiegato che Buddy è nella pasticceria in cui va in onda attualmente Il Boss delle Torte, a un’ora di strada da lì. Pazienza, abbiamo fatto comunque un’ottima colazione con le sue deliziose creazioni!
Giovedì 26/11:
Oggi è il Thanksgiving Day, l’ultimo giovedì di Novembre, un giorno di festa per gli americani quanto il Natale. Famosa è la parata di Macy’s (famosa catena di grandi magazzini) che parte da Central Park West, attraversa Times Square e si conclude fino ai Grandi magazzini Macy’s a Midtown. I veri protagonisti sono i palloni giganti aerostatici che raffigurano personaggi dei cartoni animati e fumetti. Uno spettacolo colorato che riempiono di stupore gli occhi dei più piccoli!
Adesso ci aspettano: Little Italy, Greenwich Village e Soho.
Little Italy è davvero molto piccola, purtroppo negli ultimi anni Chinatown non ha fatto altro che ingrandirsi e l’ha sommersa. Da un quartiere è rimasta in sostanza una sola via ma bisogna dire che resiste e non molla. Da Mulberry Street i colori cambiano, si passa drasticamente dalle lanterne rosse al nostro tricolore oltre ai nostri arredi come i classici tavolini da trattoria sul marciapiede con graziosi centrotavola floreali. Piccola ma davvero caratteristica.
Salendo verso nord si attraversa SoHo, negli anni passati era un quartiere di grandi magazzini ma dopo gli anni ’70 è stato rivisitato da architetti e artisti. Qui i grandi loft commerciali sono diventati grandissimi appartamenti e nei dintorni pullulano negozi chic e locali alla moda oltre a bellissime gallerie d’arte. Chi ha visto Ghost? Ecco, casa di Molly e Sam è un loft di SoHo, bellissimo palazzo bianco con lunghe scale antincendio esterne.
Salendo ancora si entra nel Greenwich, protagonista di tante fiction come Friends e Sex and the City. Qui ci sono tantissimi locali e negozi oltre ad essere molto frizzante e giovanile grazie alla vicinanza della New York University, anche se principalmente è una zona residenziale. Percorrendo la Broadway si arriva infine a Washington Square Park, caratterizzata da un bellissimo arco di trionfo.
Pranziamo da Le Pain Quotidien, un posticino carinissimo che abbiamo scoperto le ultime volte e poi appuntamento alle 15.30 per il Top of The Rock! Ok, se il panorama è stupendo dall’Empire State Building, dal grattacielo del Rockefeller Center mi mancano gli aggettivi per descriverlo! Le immagini parleranno da sole, anche se vi assicuro che neanche le foto rendono giustizia. L’ingresso è situato al piano interrato dove l’ordine d’ingresso è maniacale. Breve fila per i controlli sulla sicurezza, prendiamo l’ascensore per l’ultimo piano e poi si sale sul terrazzo senza vetrate. Et voilà.. lo spettacolo davanti agli occhi è come lo ricordavo.
Bisogna prendere tutti i sinonimi della parola meraviglia, mescolarli bene e farli esplodere nell’aria. Ecco, questo è quello che si vede dal Top of The Rock!
A nord c’è Central Park in primo piano, i suoi grattacieli tutti intorno, le macchine così piccole che sfrecciano in quelle che sembrano linee rette disegnate a matita. Luci da sfondo in ogni piccolo angolo su cui posano gli occhi e quel polmone verde che sembra mettere in pausa la freneticità della città. A sud invece svetta l’Empire State Building, nel suo piccolo si nota il Flatirong Building con la sua buffa forma a ferro da stiro e un po’ più in là il Chrysler Building mostra con orgoglio la propria bellezza.
In fondo a destra, anche se lontana, la Statua della Libertà sull’Hudson River con intorno i raggi del sole al tramonto che riflettono sull’acqua. Si potrebbe stare lì ad osservare in silenzio fino al calare della notte e all’alba del giorno dopo! Consiglio: se vi capita di andarci, quando uscite sul terrazzo dell’osservatorio, non fermatevi lì all’inizio, perché si ferma la maggior parte della gente. Spostatevi verso est e vedrete che ci sarà meno confusione ma comunque dovrete guadagnarvi il vostro spazio. C’è sempre qualcuno che mette radici sul parapetto, chi con il cellulare, chi per ammirare, chi con il cavalletto e un mega obiettivo per un intero servizio fotografico.
Con gli occhi ancora estasiati scendiamo e ci dirigiamo verso Academia Barilla, un posto carinissimo che abbiamo scoperto nei giorni precedenti a pranzo. A mio avviso si mangia benissimo, tant’è che ho preso una bella porzione di lasagna ed ero più che soddisfatta! Magari riuscissi io a farla così a casa!
Venerdì 27/11:
oggi lo dedichiamo al 9/11 Memorial. Qui regna la tristezza l’amarezza. Poi sale la rabbia nel vedere alcune persone in posa davanti alle fontane commemorative per scattarsi una foto con un sorriso davvero irrispettoso. Il senso di questo? Mah! Proseguiamo al Tribute Center incluso nel nostro pass, museo fondato interamente dall’associazione delle famiglie che hanno perso i loro cari. E’ dedicato inoltre alle persone che hanno operato nei soccorsi e allo sgombero di tutte le macerie. I filmati che trasmettono fanno piangere e si capisce come mai sulle sedie lì vicino si trovano scatole di Kleenex a disposizione dei visitatori.
Una volta usciti andiamo alla Freedom Tower. Negli anni precedenti abbiamo visto i cantieri e poi il grattacielo a metà, adesso è giunta l’ora di andare all’ultimo piano! 55 secondi in ascensore per arrivare al 102° piano (velocissimo e silenziosissimo). Da qui la città è a dir poco minuscola. Tutti noi esclamiamo con un “woow” e lo stupore prosegue girando intorno al resto delle vetrate. Il One World Observatory, questo è il suo nome, vi regala un panorama davvero unico sulla città. Tutto è piccolo e la vista è a 360°. Si vede Brooklyn, il suo ponte e l’East River, l’Empire, la Statua della Libertà, l’Hudson River, la Broadway con a lato Washington Square e poi Central Park e addirittura oltre. Tutto lascia senza fiato!
Ok si riparte, scendiamo e ci facciamo a piedi tutta la Broadway per immergerci nuovamente a SoHo, Greenwich e Midtown.
Oggi è il Black Friday, sappiamo oramai tutti che è il giorno degli sconti pazzi! Noi ci dirigiamo da Bloomingdale’s, centro commerciale con qualche stellina in più rispetto Macy’s. Dopo alcuni acquisti e regali di Natale si torna in albergo per un cambio d’abito, stasera si cena al The View: ristorante del Marriott a Times Square. Questo ristorante ha la particolarità di avere i tavoli su una piattaforma circolare girevole. Regalando così ai commensali un panorama a 360° senza alzarsi dalla sedia! Il menù fisso è un po’ caro ma d’altronde si è a Manhattan. Anche questo tipo di esperienza va vissuta almeno una volta nella vita!
Sabato 28/11:
Oggi è l’ultimo giorno nella grande mela! Abbiamo a disposizione solo la mattina che viene dedicata ad ammirare esternamente il Guggenheim e il Metropolitan Museum. Poi passeggiatina nell’East Side e pranzo da Sbarro su Times Square. E’ una garanzia quando si è a corto di idee. Il suo menù non cambia mai, è sempre lo stesso da anni ma proprio per questo si va sul sicuro!
Arrivederci New York! La prossima volta porteremo le nostre bambine, vogliamo assolutamente fargli conoscere questa metropoli così caotica ma così piena di sorprese, luoghi da rivedere e riscoprire! New York è la città che non dorme mai ma anche quella che cambia e si reinventa sempre, impossibile rimanerne delusi.
Consigli utili:
-Una settimana è poca, se potete fate almeno 10 giorni per riuscire a vedere la maggior parte delle cose.
-Confronto agli anni passati, oggi si mangia bene. Potete trovare un ventaglio davvero svariato di locali dove pranzare e cenare senza essere costretti a mangiare solo hamburger. Il migliore comunque lo mangerete da Shake Shack!.
-Scegliete un albergo a Times Square. Io qualche volta vorrei cambiare ma alla fine devo dare ragione ad Alessandro che insiste per rimanere in questa zona. E’ un punto strategico della città, sarete vicini praticamente a tutto: locali, ristoranti, negozi e vita sociale.
-Non c’è bisogno di portare del grosso contante, potete pagare con carta di credito anche il giornale all’edicola.
-Non portate la casa in vacanza, se vi manca qualcosa la comprate lì anche a mezzanotte, i mini supermarket sono aperti 24 ore su 24.
-Il periodo migliore per visitarla, secondo noi, è in Maggio/Giugno o Ottobre/Novembre, d’estate è troppo caldo e d’inverno si gela!
Francesca Cirianni
3 commenti
Azzurra
Un sogno che diventa realtà ?
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