Pillole di Tata Roberta: tata e mamma autoironica
Pillole di tata Roberta, tanti consigli pratici per la vita quotidiana di tutta la famiglia
Pillole di Tata Roberta nasce grazie all’esperienza e allo studio individuale e in perfetta autonomia, di Roberta Agnoletto soprattutto dopo aver lavorato a Londra.
Nella sua pagina, oltre ai tanti consigli, ci sono le โOspiTateโ:ย interviste che servono a spiegare ai genitori che per ogni necessitร , c’รจ un professionista adatto e formato.
Roberta raccontaci di te, comโรจ nata la passione per i bambini e il percorso che hai fatto per diventare una Tata.
Stare con i bambini รจ sempre stata una cosa estremamente naturale per me.
Avevo 14 anni quando รจ nato mio fratello e prendermi cura di lui รจ stata sicuramente un’esperienza molto formativa.
A 14 anni sapevo giร come cambiare pannolini, come preparare il latte in polvere, ero giร pratica di svezzamento e di bisogni di un neonato.
A 15 anni ho iniziato a lavorare come animatrice per il mio comune e da lรฌ ho sempre continuato anche come volontaria in parrocchia. Ho smesso di fare l’animatrice solo pochi anni fa e solo perchรฉ non ne ho piรน il tempo, l’animazione scorrerร sempre nel mio sangue.
Diventare una tata รจ stata una naturale conseguenza, ci sono arrivata perchรฉ probabilmente era la cosa che mi risultava piรน semplice e naturale in assoluto.
Sei una Tata per tutta la famiglia, con i tuoi consigli aiuti a risolvere le difficoltร piรน comuni dei genitori, offrendo gli strumenti necessari per affrontare le piccole sfide quotidiane.
Ma come nasce pillole di tata Roberta?
Pillole di Tata Roberta รจ nato grazie all’idea di una tutor durante un percorso di orientamento professionale. Grazie a un fondo regionale seguivo un corso in segreteria amministrativa e la tutor (Jessica Traverso) mi stava proprio aiutando a capire come sfruttare al meglio le mie competenze e trovare lavoro come segretaria. Avevamo giร avuto un po’ di incontri e un giorno si fermรฒ e mi disse โSenti Roberta, tu devi diventare l’influencer delle tateโ. Quel giorno ho riso tantissimo e l’ho presa in giro, avevo un profilo instagram personale solo da pochi mesi e non ero interessata nรฉ ai social nรฉ ad essere un personaggio pubblico. Eppure da quel momento non ho smesso di pensarci finchรฉ un giorno mi sono decisa, ho buttato su carta un piano editoriale e ho aperto la pagina, piena di emozione e ansia.
Con lโesperienza fatta in Inghilterra, trovi differenze tra le mamme inglesi e quelle italiane?
Bisogna fare un’importante precisazione: in Italia ho sempre fatto la babysitter, a Londra ero una Tata (nanny).
Le babysitter stanno con i bambini mentre non ci sono i genitori, giocano con loro e al massimo li vanno a prendere a scuola o li mettono a dormire.
La nanny รจ una figura che vive a stretto contatto con la famiglia (a volte vive proprio con loro) e si occupa di tutto, dagli appuntamenti con il pediatra, alla preparazione dei bagagli, puรฒ preparare pasti, occuparsi del guardaroba dei bambini, gestisce gli spostamenti e va in vacanza con la famiglia. ร piรน un’assistente personale che una babysitter.
Fare paragoni tra mamme inglesi e italiane quindi mi รจ un po’ difficile, perchรฉ l’esperienza lavorativa รจ stata estremamente diversa.
Una cosa perรฒ l’ho notata, sia nella famiglia per cui lavoravo sia nei parchi giochi: i bambini vengono lasciati sperimentare e sono molto piรน autonomi. Escono anche se piove, possono arrampicarsi su un albero senza che nessuno urli terrorizzato, si sporcano all’inverosimile e fanno tanta attivitร fisica. Ovviamente generalizzare non รจ mai corretto ma in linea generale ho trovato i genitori inglesi meno ansiosi degli italiani anche se talvolta piรน freddi rispetto a noi e un po’ distaccati.
In questo mondo che va di fretta, quanto importante e prezioso รจ giocare con i propri figli?
Credo che giocare con i propri figli sia solo uno dei modi per solidificare la relazione.
Non tutti i genitori amano giocare, ogni adulto ha le sue preferenze.
Io, ad esempio, amo stare all’aria aperta, giocare con giochi in scatola e con mia figlia ballo tantissimo. Ma non mi piace giocare a โmamma casettaโ e gliel’ho detto espressamente.
Mio marito, che รจ un attore, invece รจ perfetto per quel tipo di gioco, quindi sa che puรฒ chiedere a lui.
Il punto importante per me รจ questo: giocare controvoglia con i nostri figli solo per fare un piacere a loro non fa del bene alla relazione. O almeno, non fa il meglio per la relazione.
Un genitore che si costringe a giocare anche se non ama farlo e magari passa il tempo a sbuffare, guardare il telefono o pensare a quanto vorrebbe essere da un’altra parte, non sta mettendo le basi per una solida relazione.
Quindi piรน che focalizzarmi sul dire che รจ importante che genitori e figli giochino insieme, direi che รจ importante che genitori e figli passino dei momenti appaganti, felici e di qualitร insieme.
La cultura individualista dominante ci fa vivere in un mondo anestetizzato, complice la televisione che ci abitua alle notizie piรน terribili che accadono in tutto il mondo.
Non siamo piรน capaci di educare i nostri figli allโempatia, come possiamo fare, fin dalla primissima infanzia, a non farli entrare nel buco nero dellโindifferenza?
A questa domanda faccio fatica a rispondere perchรฉ credo che non si possa educare all’empatia ma che l’empatia sia qualcosa che i bambini imparano se la vivono in prima persona. Non posso insegnare a mia figlia ad essere empatica se la punisco, se non la ascolto. Non posso insegnare a mia figlia ad essere rispettosa se non mi mostro io rispettosa degli altri, di lei e di me stessa in primis.
Di una cosa sono certa: i bambini diventano ciรฒ che vivono.
I genitori, รจ vero, non sono responsabili in toto di come un figlio diventa adulto, perchรฉ ogni bambino vive esperienze anche al di fuori della famiglia e anche la societร lo forma, ma come genitori abbiamo un impatto importante.
Se voglio crescere un figlio sano devo prima prendermi cura di me stessa, delle mie ferite e delle mie abitudini ed imparare ad essere io rispettosa ed empatica.
Che mamma รจ tata Roberta?
Una mamma ariete, tosta, decisa ed energica. Con mia figlia ho imparato a smussare i miei angoli e ad essere molto piรน accondiscendente e aperta al compromesso.
Sono decisamente una mamma coccolona e dolce, amo stare con mia figlia tanto quanto stare da sola: imparare a bilanciare questi due lati di me รจ stata una vera conquista.
Infine a grande richiesta, ci puoi elargire di alcune pillole
- un metodo per gestire i capricci
- come aiutare il bambino/a a gestire la rabbia
- un metodo per gestire la gelosia dellโarrivo di un fratellino
- consigli per gestire il passaggio dalla culla al letto.
A tutte queste 4 domande rispondo allo stesso modo: il cervello dei bambini non รจ un cervello formato, completo. L’autoregolazione delle emozioni รจ qualcosa che non possiamo pretendere da loro, รจ qualcosa che non possono gestire. Non รจ che non vogliono, non possono proprio.
E quindi cosa possiamo fare? Possiamo ricordarci che le crisi dei nostri bambini sono fisiologiche, sono normali e sono l’unico modo che loro hanno per manifestare una paura e un disagio.
Ascoltiamo i loro bisogni, rispettiamo le loro crisi, accogliamo le loro difficoltร . Diamo loro il tempo di abituarsi ai cambiamenti, con autorevolezza e non con autoritร .
E se ci troviamo di fronte a qualcosa che non sappiamo gestire, chiediamo aiuto a uno psicologo, un pedagogista, un educatore, un consulente del sonno, una consulenza puรฒ risolvere moltissimi problemi e non c’รจ nulla di cui vergognarsi nel chiedere aiuto.
A riguardo mi sento di consigliare anche tre professioniste che con i loro blog e podcast aiutano i genitori a risolvere problematiche come queste e sono Carlotta Cerri (la Tela di carlotta blog), Elena Cortinovis e Silvia D’Amico (mamma superhero). I loro contenuti sono molto pratici e hanno aiutato molto anche me.
Carla Zanutto




