Coming out: “MAMMA SONO GAY”, la storia di Giorgia
La storia di Giorgia e del suo coming out: “MAMMA SONO GAY”.
La storia di Giorgia
Mi chiamo Giorgia. Ho 23 anni. Credo di essere gay. Non lo so. Forse bisex.
Quando ho l’occasione giusta, che mi va a genio, faccio sesso con un ragazzo.Non ho ancora capito bene se mi piace veramente farlo.
Lo faccio perchè in realtà sento questo impulso, perchè sono curiosa di sapere come sarà la prossima volta, perchè so di sedurre e mi piace vedere la sua fragilità di uomo in quel momento, mi sento forte.
L’ ho fatto anche con il mio migliore amico, l’amico di sempre, praticamente da quando eravamo in fasce.
Con lui non mi è piaciuto, forse perchè siamo troppo amici, forse perchè era la prima volta per entrambi…
Mentre io ero disinibita, Stefano era proprio un bambino, goffo e impacciato. Avevamo 13 anni ed eravamo a casa mia, nella mia camera, nel mio letto, con mia madre aldilà della porta che trafficava in cucina.
Dopo qualche approccio andato nel pallone, perchè si sa, i maschi scoppiano presto, ci siamo trasferiti giù in garage nell’auto di mia mamma, al buio, con l’odore penetrante della tappezzeria che era stata da poco fatta risanare, mischiato a qualche remota zaffata di benzina.
Comunque niente di che.
In circa un anno, ci abbiamo riprovato tre volte…più per curiosità che altro…quanto abbiamo riso per i nostri maldestri tentativi!
Di comune accordo, ci siamo ripromessi, niente sesso tra noi, mai e poi mai, ma solo una bella e vera amicizia che dura ancora oggi.
Ho conosciuto altri ragazzi. Ho visitato altri letti, altre auto, ma non mi sono mai innamorata.
Non posso.
Perchè sono gay.
Stefano lo sa, è stato il primo a saperlo, lui sa tutto di me e io so tutto di lui. Perchè io sono gay.
Per mio padre andava bene tutto, la sua assenza di carattere, mi ha sempre disorientata e io, oramai, lo ignoravo, considerandolo un padre-ameba.
Anche se…Si, anche se, gli voglio bene.
Ho fatto un percorso da uno psicologo, fortemente voluto da mia madre.
Terribile, lo trovavo stupido e incapace.
Se non fosse stato per il mio intermezzo “amoroso” con Stefano sarei impazzita.
Finì che decisi di non andarci, risparmiando a mia madre un esborso inutile…
Tutte le cose che dall’alto sentenziava, il caro terapeuta, gliele suggerivo io raggirandolo, dandogli appigli a cui aggrapparsi per sputare diagnosi compiute su falsi indizi.
Forse una cosa, tra le tante dette, gliela davo per buona, per lui non ero gay: lo credevo io e questa non mi andava tanto giù.
Tutta questa mia confusione di genere, la dovevo all’assenteismo paterno, questa ci stava, quindi io non avevo fiducia nella figura maschile. Troppo comodo caro psicologo!
Basta, via di qui e viviamo la vita come viene!
Oggi sono di nuovo innamorata!
Felicemente innamorata, perchè ci vediamo quasi ogni giorno.
So tutto di lei, la conosco a memoria. Fisicamente è uno schianto, stessa statura mia, praticamete alte e magre come indossatrici da sfilata.
Bionda, capello lungo, occhi verdi, bocca sensuale con le labbra carnose…
adoro il gesto che fa quando si toglie i capelli dal volto con la mano, quando improvvisamente alza lo sguardo su di me piantandomi addosso i suoi occhioni belli e imbronciati per dirmi…basta guardarmi così e, accigliandosi, le si forma una deliziosa rughetta verticale tra gli occhi…le poserei un bacio proprio lì, a fior di labbra… quando è preoccupata per qualcosa ha sempre una vena che le pulsa sul collo delicato…la bacerei anche lì…
Perchè noi lavoriamo insieme nello stesso ufficio e io mi sono innamorata di lei la prima volta che l’ho vista! L’ho corteggiata meglio di un uomo.
Lei è felicemente fidanzata, di me non ne vuole sapere e io continuerò ad amarla…finchè me lo lascerà fare il mio cuore…anche se ogni tanto faccio sesso con un tipo…ma a modo mio…come voglio io…pensando sempre che magari, un giorno, lei mi dirà di si.
La storia di Giorgia, una storia come tante!