Viaggi

SelvArt, arte naturale nel bosco

SelvArt. Una passeggiata nella naturaSelvArt

Quando l’arte incontra la natura, accade qualcosa di meraviglioso…

E poi, ho la natura e l’arte e la poesia, e se questo non è sufficiente, che cosa posso volere di più?
(Vincent van Gogh)

Già, credo sia proprio così caro Vincent!

In Veneto, più precisamente a Mezzaselva di Roana, un comune poco lontano da Asiago (VI), si trova SelvArt. Una passeggiata nella natura, con l’aggiunta di particolari opere d’arte sparse qua e là che potrete visitare gratuitamente tutto l’anno.

SelvArt nasce nel 2016 dallo scultore Marco Martalar che nel 2019 assieme a Paolo Ceola, crea l’associazione NaturalArte per ricostruire quanto era andato  distrutto e perso dopo il passaggio di Vaia. Il parco vive grazie all’aiuto di numerosi volontari che cercano di renderlo uno fra i più grandi d’Europa.

Potrete lasciare la macchina alla base del percorso (Ristorante K2), iniziando così la lieve salita che vi porterà ad addentrarvi nel bosco (non percorribile con passeggini e carrozzine). Non esiste un vero e proprio ingresso, ma i cartelli vi indicheranno la via.

Incontrerete strada facendo creazioni di arte naturale realizzate da diversi artisti. Alcune di queste hanno preso vita proprio dai resti della tempesta Vaia, che nel 2018, in sole due ore, ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi. Erroneamente conosciuta come tempesta, in realtà è definibile con il termine di uragano.

Potrete osservare ancora un bosco reduce dal duro colpo ricevuto…

I boschi hanno bisogno di tutti per poter risorgere perché i danni sono stati davvero di una portata disarmante.

SelvArt organizza eventi, visite e tour particolari, come ad esempio “Bagno di Foresta”, un’esperienza che come dicono loro, lascia il segno…

 

 

Siamo sempre troppo impegnati e distratti per fermarci ad osservare in silenzio quanta meraviglia ci circonda. Se posso darvi un solo consiglio per visitare non solo con gli occhi, ma anche con il cuore questo parco è quello di spegnere il telefono, parlare a voce bassa, ed ascoltare quanto ha da dire il bosco. Credetemi, ne uscirete “migliori”!

 

Erica M.

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