Alessio Borromeo: istruttore cinofilo on line
Alessio Borromeo, educatore e istruttore cinofilo vanta 12 anni e più di esperienza di lavoro in campo.
E’ specializzato nella risoluzione di problematiche comportamentali nei cani.
Nel corso degli anni Alessio Borromeo, più per circostanza che per volontà e inizialmente con un pò di scetticismo, ha capito che riusciva ad applicare i suoi metodi tramite un servizio online e non solo di persona.
E’ così riuscito ad aiutare migliaia di persone a risolvere i problemi comportamentali dei loro cani.
E’ presente in vari social e su Tik Tok è il Dog Trainer che “somministra” le famose pillole di cinofilia.
Alessio Borromeo raccontati, Dog Trainer si nasce o si diventa?
Non avevo alcuna intenzione di fare il Dog Trainer.
Da piccolo, quando i miei compagni di classe volevano fare l’astronauta o il pilota, io volevo fare il giardiniere.
Poi le cose sono andate diversamente, ad un certo punto della mia vita ho scoperto di avere delle capacità nel rapportarmi con i cani. E’ solo allora che ho iniziato ad interessarmi alla cinofilia e, dopo tutto il percorso formativo, sono diventato un Dog Trainer.
Io volevo lavorare con i cani ma presto mi sono reso conto che, nella realtà, questa professione ti porta a dover lavorare sulle persone (sui proprietari dei cani), piuttosto che sugli animali.
Per rispondere alla domanda, quindi, direi che Dog Trainer si diventa. La predisposizione, però, deve essere quella di sapersi rapportare con le persone per arrivare ad educare/addestrare/istruire i cani passando per la mente, le credenze, gli atteggiamenti, del proprietario.
Il problema maggiore quando cerchiamo di addestrare un cane è che tendiamo a vedere le cose nell’ottica umana.
Qual è il peggior errore che possiamo fare e su cosa si basa il tuo sistema educativo?
Nelle domande c’è sempre una risposta.
Come dici tu stessa il problema maggiore è l’antropomorfizzazione, il trattare il cane come fosse un umano, un bambino!
Come dico sempre: “il cane è bello perché è un cane”, la mente del cane non è – e non potrà mai essere (per fortuna) – quella di un bambino. La maggior parte dei problemi comportamentali con i quali mi confronto quotidianamente derivano proprio da questo grave errore.
Alla base del mio metodo c’è l’impostazione di una relazione equilibrata, dove il cane possa trovare nel proprietario il punto di riferimento in ogni circostanza e dove il proprietario possa riporre nel cane tutta la fiducia che questi merita.
Spesso confondiamo la parola autorevole con autoritario. Spiegaci meglio.
Prendo la definizione di autorevole dal dizionario: che gode di stima e credito notevole, che ispira riverente fiducia.
Ecco, come dicevo rispondendo alla domanda precedente, questa è la base.
Dobbiamo fare in modo di godere della stima del nostro cane, dobbiamo essere ispiratori, dobbiamo essere “il faro che illumina il suo cammino”.
E se, e solo se, saremo capaci di diventare questo godremo appieno della relazione con lui e saremo contraccambiati.
Ricordiamoci sempre che il cane non ci ama incondizionatamente, quella è una leggenda.
La fiducia e “l’amore” del nostro cane dobbiamo guadagnarceli!
Non posso spiegati qui, in poche righe come fare in maniera pratica.
Purtroppo, a volte, ci innamoriamo di un cane che non corrisponde alla nostra personalità.
Quanto è importante fare la scelta giusta?
Fare la scelta giusta è importantissima, anzi, fondamentale!
La scelta del nuovo cane dovrebbe avvenire badando alle caratteristiche peculiari del singolo individuo, ossia scegliendo un cane che abbia determinate caratteristiche caratteriali che vadano ad incastrarsi quasi perfettamente con lo stile di vita del prossimo proprietario.
Non tutti i cani sono compatibili con tutte le persone; ogni razza (o non razza), ogni cane, ha esigenze proprie che potrebbero rendere quel particolare cane totalmente inadatto a una determinata situazione famigliare o di vita.
Come può essere educato un cane con due anni di canile alle spalle, “un passato straniero” e già avanti negli anni?
Un cane può essere educato a qualunque età, è solo questione di tempo.
Mi spiego.
In via generale, se ho un problema con un cane di due anni potrò risolverlo in modo rapido e quasi indolore. Se lo stesso problema lo riscontro con un cane di 12 anni ci vorrà probabilmente più tempo, più impegno.
Certo, non tutti i problemi sono risolvibili al 100%, soprattutto se causati da mancanze avvenute quando il cane era ancora un cucciolo; ma questo vale per i cani di 4 anni come per quelli di 14.
Siamo curiose: cosa ti ha spinto a creare le tue famose “pillole di cinofilia” all’interno di un social come Tik Tok.
Ho iniziato ad usare TikTok mesi fa, è un social veloce, ho a disposizione solo 60 secondi, non uno di più. Volevo creare dei contenuti utili. Ho cercato un formato che potesse dare, nel pochissimo tempo a disposizione, un contenuto di valore a chi avesse deciso di ascoltarmi, di guardare le mie “pillole”. Si tratta di un format semplice, veloce, anche per me. Registro le pillole mentre passeggio con i miei cani.
Come hai trasformato il tuo lavoro in questo periodo in cui i contatti fisici non sono permessi?
Lamentarsi è inutile.
Avrei potuto fare come molti, avrei potuto fermarmi ed incolpare le circostanze, il fato, lo Stato.
“Piove, governo ladro”.
E invece no, ho portato il mio lavoro allo step successivo, ho creato da zero un sito internet che vi invito a visitare, lo trovare all’indirizzo www.alessioborromeo.it.
Un sito interamente dedicato alla Consulenza Cinofila on line.
Non credo il “mondo cinofilo” sia ancora pronto a una novità del genere, ma lavorerò per educare le persone e, senza ombra di dubbio, avrò successo!
Con quanti cani vive, Alessio Borromeo, e che relazione c’è tra loro?
Vivo con quattro cani, due maschi e due femmine (e un pappagallo).
Un Husky di 11 anni, un Pastore Australino di 10 anni, un Pastore Belga Malinois di 8 anni e un altro Pastore Australiano di 2 anni.
Sono un vero e proprio branco, hanno le loro dinamiche e le loro regole interne.
Non intervengo mai nelle loro dinamiche, sanno gestire perfettamente gli equilibri, mai e poi uno screzio si è trasformato in qualcosa di più, mai e poi uno screzio è durato più di 19 secondi.
Posso sicuramente dire che vanno d’amore e d’accordo, vivono tutti insieme tra casa e giardino, dormono uno attaccato all’altro sul tappeto della camera da letto. In casa non abbiamo gabbie, divisori, porte chiuse.
Alessio Borromeo, cosa significa per te scegliere di condividere la vita con un cane?
Voglio andare al di la della retorica. Potrei dirti quanto li ami, quanto sia un stile di vita che non cambierei mai…
Invece no.
Invece voglio invitare tutti a vivere la vita CON il cane e non PER il cane.
Troppe persone modellano l’intera esistenza intorno al cane, lo fanno diventare un’ossessione. Il cane diventa l’unico (o il principale) motivo per il quale vivere.
Troppe persone riversano sul cane tutte le loro emozioni, positive e negative, usano il cane come surrogato di qualcosa che gli manca.
Il cane diventa un figlio, un partner, un nipote.
Non è l’amore che fa crescere il rapporto con il nostro cane.
Non è l’amore che rende felice il nostro cane.
L’amore per il nostro cane, l’amore come lo intendiamo noi umani, diventa spesso “un cappio” che toglie al cane il suo vero essere, la sua bellezza, la sua natura. Toglie al cane il cane.
E qui torniamo all’inizio, al devastante problema dell’antropomorfizzazione.
Grazie Alessio Borromeo, è affascinate entrare in questo mondo e capire che ci vuole una chiave di accesso per guadagnare il diritto di essere considerata, nel mio caso, la migliore amica del mio cane.
Carla Zanutto