Benessere & Salute

Ipertensione in gravidanza: ecco i rischi

La gravidanza, oltre ad essere un momento di gioia, porta anche alcune preoccupazioni. Per tenere sotto controllo la salute di mamma e bambino, il ginecologo provvederà a programmare i controlli di routine e il percorso di diagnosi o di screening prenatale più adatto alla gestante.

Lo screening prenatale può prevedere l’esecuzione di un test, come il Bi test o il test del DNA fetale, che restituisce, con una certa percentuale di affidabilità, la probabilità della presenza di un’eventuale anomalia fetale.
ipertensione in gravidanza

 

Gli esami e i test di screening consentono di conoscere lo stato di salute del feto durante la gravidanza. Ѐ bene, però, che la donna in stato interessante non dimentichi di tenere sotto controllo anche la propria salute.

Uno dei problemi più frequenti e gravi è l’ipertensione in gravidanza, ovvero un aumento della pressione arteriosa durante la gestazione.

La prevalenza di ipertensione varia da paese a paese. In Svezia la percentuale è solo dell‘1,5%, mentre sale al 7-10% nei paesi anglosassoni.

L’Italia si trova a metà, dal momento che circa nel 3% dei casi una donna in stato interessante manifesta ipertensione1. 

L’ipertensione gravidica rientra nei disordini ipertensivi, i quali rappresentano una delle cause più frequenti di mortalità materno-fetale, assieme a emorragie, disordini tromboembolitici, infezioni1. 

La comunità scientifica internazionale non ha ancora raggiunto un consenso definitivo per classificare i disordini ipertensivi della gravidanza.

Nel 2014 la Società internazionale per gli studi dell’ipertensione in gravidanza (SSHP) ha indicato tre classi principali di disordini ipertensivi:

  • ipertensione gestazionale (PIH); 
  • preeclampsia; 
  • ipertensione cronica2. 
Le forme più frequenti sono l’ipertensione gestazionale e la preeclampsia. 

La prima è caratterizzata da un aumento temporaneo della pressione arteriosa della gestante.

Si manifesta solitamente dopo il terzo mese e i sintomi sono mal di testa, capogiri, pesantezza, aumento di peso, ritenzione idrica, gonfiori e vista sfocata.

Le arterie risultano ristrette e così arriva meno sangue al feto tramite la placenta; questo potrebbe causare il distacco della stessa o problemi nello sviluppo fetale.

La diagnosi di ipertensione gestazionale avviene misurando la pressione arteriosa durante la gravidanza. 

L’ipertensione gestazionale potrebbe portare a preeclampsia (o gestosi), seconda forma più frequente di ipertensione in gravidanza. Questa malattia potrebbe causare seri danni agli organi del feto.

Tale condizione si manifesta nella seconda metà della gravidanza con l‘aumento della pressione arteriosa e la perdita di proteine attraverso le urine. Può causare gravi complicazioni per la mamma e il feto, costringendo, nella metà dei casi, a un parto prematuro.

La preeclampsia potrebbe sia comparire come complicanza dell’ipertensione gestazionale o dell’ipertensione cronica, sia non essere legata alle altre forme di ipertensione.

Inoltre, la preeclampsia, può diventare un fattore di rischio a lungo termine per la donna di sviluppare una patologia cardiovascolare, anche in seguito, durante la menopausa4. 

L’ipertensione cronica, terza forma di ipertensione in gravidanza, precede l’insorgenza della gravidanza, oppure può comparire nelle prime 20 settimane di gestazione. Solitamente è dovuta a ipertensione già presente nella donna e associata ad anamnesi familiare, al sovrappeso o all‘obesità2. 

Come si evince, è fondamentale che una donna incinta tenga sotto controllo la propria salute e quella del suo bambino durante la gravidanza.

È fondamentale seguire tutti i consigli medici e osservare tutti gli eventuali sintomi. Inoltre, è consigliato eseguire un test di diagnosi prenatale, come l’amniocentesi o la villocentesi, o un test di screening non invasivo, come il Bi-test e il test del DNA fetale.

Il test del DNA fetale può essere effettuato già a partire dalla decima settimana di gravidanza e ha un’affidabilità del 99,9% nella rilevazione delle principali anomalie cromosomiche. 

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