Quando eravamo eroi, l’ultimo romanzo di Silvio Muccino
“Quando eravamo eroi”: l’ultimo romanzo di Silvio Muccino.
Quando eravamo eroi edito da La nave di Teseo, lo acquistai a Milano in occasione della fiera Tempo di Libri che ho avuto il piacere di visitare questa primavera (ne parlo qui). Casualmente in quel giorno lui avrebbe tenuto la presentazione in una delle aule dedicate così ho voluto sbirciare ed ascoltare. Non avendo letto i due romanzi precedenti non capivo bene le domande del pubblico. Diciamoci la verità, ero lì solo per vederlo e non tanto per ascoltarlo! Una volta terminata la presentazione però comprai comunque il suo libro all’uscita dell’aula. Mi sono fatta anche venti minuti di fila per farmelo autografare (non potevo certo farmi scappare questa occasione!) chiedendogli di dedicarlo alle mie bimbe. Non so perché ma ho pensato a Stella e Giada.
Il giro in fiera è poi proseguito, ho comprato altri libri e son rientrata a Bologna. Una volta a casa ho messo tutto in libreria ed ho iniziato a leggere ciò che avevo comprato lasciando per ultimo Quando eravamo eroi. Come se sapessi già che non mi sarebbe piaciuto. Insomma, l’ho snobbato.
La scorsa settimana ho terminato un paio di libri e riponendoli nella mia libreria mi sono ritrovata nuovamente quel libro sotto gli occhi. Ogni volta che lo vedevo passavo oltre. Questa volta però mi sono detta: “Basta, prima o poi devo leggerlo!”. E così l’ho iniziato.
Silvio Muccino inizia la sua carriera come attore e in questo romanzo c’è infatti tutto quello che si potrebbe vedere al cinema. Non posso paragonarlo ad una sceneggiatura ma nel leggero ho proprio avuto la sensazione di vedere un film.
Un gruppo di amici di infanzia si ritrova dopo anni a casa del protagonista per un fine settimana con lo scopo di scoprire un importante verità su di lui. Mi è sembrato di vedere lontanamente Il grande freddo del 1983 o il più recente Sconnessi. Un avvenimento unisce degli amici sotto lo stesso tetto e la convivenza di qualche giorno fa uscire ciò che il passare degli anni non è riuscito a fare. Segreti, verità ed emozioni soffocate da rancori e bugie. Cose non dette per paura di rivelare se stessi, per non piacere, per sensi di colpa e vergogna. Pezzi di un puzzle che non sono mai stati voluti incastrare fino ad oggi. E lunedì mattina tutti loro saranno cambiati per sempre.
“E adesso, guardando questa tavolata di persone dagli occhi nuovamente vivi, solo per lui, mi rendo conto che lo ha fatto di nuovo, il suo gioco di prestigio del cazzo, il suo miracolo, la sua magia. Ci ha rimessi insieme. Come tanti pezzi di un unico cuore smembrato e mai più ricucito dal giorno della sua partenza. ”
In Quando eravamo eroi, Silvio Muccino ha una scrittura leggera e scorrevole anche se ho percepito una forzatura nel voler usare spesso dei termini non così comuni e semplici. Dedica dei capitoli ai vari personaggi aiutando il lettore a capire meglio i pensieri e le emozioni di questi. Scava nell’amore mai appassito tra Eva e Alex. Parla di ragazzi che non sono mai riusciti a prendere il proprio posto nel mondo. Muccino scrive soprattutto sulla forza dell’amicizia, quella vera e forte che il tempo non è mai riuscito a scemare. Quell’amicizia che tra risate e pianti riesce comunque a vincere e soprattutto a riunire.
Sono sempre stata dell’idea che chi nasce scrittore non può diventare attore e chi nasce attore non può cimentarsi in scrittore. Scrivere non è improvvisare e chi decide di intraprendere questa strada deve aver studiato per farlo. Come recitare, cantare o fare qualsiasi altro mestiere. Farne due è un azzardo e prima o poi si arriva ad un punto in cui si deve scegliere.
Silvio Muccino è attore o scrittore?
Silvio Muccino nasce come attore e regista ma col tempo ha voluto mettere in pausa questa sua fase artistica. Ha scoperto la scrittura come forma espressiva, creativa e principalmente liberatoria. Ha iniziato a scrivere insieme a Carla Vangelista, ha imparato e appreso. Adesso cammina da solo e devo dire che lo sta facendo bene. Ero scettica quando ho iniziato a leggere il suo romanzo e mi sono fortemente ricreduta. Silvio Muccino è bravo a recitare, dirigere e anche scrivere.
Per me ha successo un romanzo che riesce a farti arrivare all’ultima pagina con foga e soprattutto se riesce a commuoverti. Questo è sicuramente un romanzo di quelli e sarò felice di farlo leggere alle mie figlie un domani. D’altronde l’ho fatto dedicare a loro inconsapevolmente!
Francesca Cirianni