“Solo al sole”, il nuovo disco di L’Albero
“Solo al sole”, il nuovo disco di Andrea Mastropietro – in arte l’Albero
L’Albero è il progetto solista in italiano di Andrea Mastropietro, ex voce e chitarra dei The Vickers.
Ed è così che l’Albero ci lancia nella fulgida costellazione della musica italiana fino ad atterrare sul suo personalissimo pianeta.
Al centro del suo universo musicale, chitarre acustiche, sintetizzatori analogici, sax e, soprattutto, la voce: una voce capace di chiamare, di portarci altrove. Classica e nuova allo stesso tempo, a tratti celestiale e mistica, appartiene agli Anni Settanta così come agli Anni Duemila, è proprio la voce di Andrea il fil rouge che unisce tutti i pezzi dell’album.
Parole calibrate e potenti si incontrano tra le atmosfere rarefatte del disco, interamente scritto e arrangiato e prodotto da Andrea.
Sull’ispirata scia del disco di debutto “Oltre quello che c’è”, accolto positivamente da pubblico e critica per la capacità di unire una vocazione musicale anglosassone con la tradizione musicale italiana, e anticipato dal singolo e title track “Solo Al Sole”, l’album vuole fondere insieme la miglior scuola cantautorale del nostro Paese e influenze sonore di richiamo internazionale.
Nel disco Solo al sole la fascinazione per ciò che è stato della musica e della cultura italiana rivive non in senso nostalgico e malinconico, ma come ispirazione e spinta a rendere migliore quello che si fa oggi.
Ciò che è stato può rivivere. Vita nuova dalla cenere, come canta l’Albero stesso nella title track.
Ecco quindi che nell’album riecheggiano i mondi sonori costruiti dai grandi cantautori italiani: il Battiato intimo e lirico, al tempo stesso terreno e spirituale, de “L’era del cinghiale bianco”; il De Gregori di “Bufalo Bill”; il Battisti degli Anni Settanta; Luigi Tenco, omaggiato anche nella traccia “Dalida”; l’uso della voce di Pino Daniele; in alcuni momenti, ad esempio nell’ultima traccia, “Parlami di te”, Demetrio Stratos e il prog italiano degli Anni Settanta.
Artisti diversi ma accomunati dall’aver saputo coniugare l’esprimersi in Italia e in italiano con influenze provenienti dalla musica internazionale.
Suggestioni musicali cosmopolite d’altra parte impregnano anche lo stile compositivo dell’Albero.
Gli 11 brani che compongono il disco viaggiano tra la realtà più cinica e il bisogno di qualcosa di più alto e spirituale, tra l’immobilità e la fuga, tra il distacco dall’attualità e la sua ostinata presenza, tra sogni ancora accesi e speranze mancate. Una ricerca continua della poesia, ossigeno della vita, unico modo per accettare una vita spesso dura e irrequieta.
A stemperare scherzosamente l’intensità esistenziale del disco, i due pezzi strumentali dell’album, “Noia e illuminazione” e “Il mattino ha l’oro in bocca”.
In “Solo al Sole” l’Albero non nasconde nulla: la sua è una confessione dell’anima, dove tutto è detto, anzi cantato. Proprio come quando si rimane soli al sole: senza possibilità di riparo, un po’ ci si brucia, un po’ si sta scomodi, un po’ si pensa ad andare via e tornare a casa.
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