gray manor
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Gray Manor: l’ultimo libro di Sara Vannini

Gray Manor è il terzo libro dell’autrice Sara Vannini in stile horror psicologico

Con Gray Manor l’autrice cambia genere, tenendo però gli ingredienti che hanno caratterizzato i romanzi precedenti.

Troviamo infatti, nel personaggio di Francesca, due elementi fondamentali per riallacciarci allo stile dell’autrice, una relazione finita e l’incapacità di superare questo dolore che la divora.

Molto ben scritto, ha affrontato il genere horror con grazia ed eleganza.

Tutta la narrazione è ben ritmata e nulla è lasciato al caso.

Raccontato in prima persona da Francesca, la protagonista si esprime, per quanto riguarda se stessa, con un tocco di ironia che mi è piaciuto molto.

Questa gradevole ironia, fa di Francesca un personaggio vero perché, in fin dei conti, tutti ci sentiamo un po’ Francesca in qualche momento della propria vita.

“Una casa è solo una casa. Comunque la si voglia vedere, da qualunque prospettiva, resta sempre una casa. Non si può avere paura di una casa, si può avere paura delle persone, delle situazioni, ma non di una casa. Le case non possono ferire la gente, o almeno, questo era quello di cui provavo a convincermi mentre guidavo in silenzio. Le ruote della mia auto producevano una continua vibrazione che mi faceva ronzare le orecchie, ed era quello l’unico rumore che mi ricordava qualcosa che avevo dimenticato da un po’: ero viva, ero ancra viva. E avevo ancora la mia macchina”.

Gray Manor

Trama

Gray Manor è il nome di un’antica tenuta inglese e si narra che sia infestata da orribili presenze a causa di una maledizione che viene dal passato.

Una coppia esperta in paranormale decide di scoprire la verità, carpirne i segreti più reconditi, per far luce se ciò che si dice sia vero.

Così troviamo un gruppo di 5 persone, un fotografo e due scrittrici oltre a loro, soggiornare a Gray Manor.

I primi giorni trascorrono e sembra che niente possa accadere, ma di lì a poco, i cinque inquilini cominciano a fare i conti con i fantasmi di un passato che la tenuta ha sempre trattenuto.

Ma attenzione, non parliamo dei soliti fantasmi, qui le presenze sono diverse, si insinuano nella mente di ognuno, scovandone le paure.

“Credete davvero che i fantasmi se ne vadano in giro con un lenzuolo in testa?”.

“In molti film si”.

“Oh no. A Gray Manor non esiste quel genere di fantasmi. I fantasmi di qui, se davvero esistono, sono diversi. Giocheranno con la vostra psiche, tireranno fuori le vostre peggiori paure e ve le metteranno davanti”.

Ci sono paure che spesso sono sepolte dentro di noi e non riusciamo a pensarci, ne tanto meno chiamarle per nome ed è un lavoro sottile ciò che compie Gray Manor.

Ogni ospite è costretto a dissotterrare i propri demoni, guardarli in faccia e trovare la forza di affrontarli per non soccombere.

Sarà così anche per Francesca, scrittrice italiana, con alle spalle un’infanzia irrisolta e la perdita di una relazione che l’ha devastata nel profondo, essere costretta suo malgrado ad affrontare tutti i “fantasmi del suo passato”.

Il gioco psicologico di Gray Manor, sembra averla presa di mira, le si accanisce in una sorte di visioni fuori controllo.

Gray Manor è forte, e la sua forza infernale accresce ogni giorno di più, ma quello che non ha previsto è l’amicizia nata tra il gruppo e non solo: l’ amore sbocciato tra Francesca e Kate.

Ed è così che in uno sforzo estremo, il gruppo riuscirà a sconfiggere i propri demoni interiori spezzando la maledizione.

Carla Zanutto

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